CNR, UNIMI E UNICATT INSIEME PER TROVARE STRATEGIE UTILI PER CONTENERE L’USO DI ANTIBIOTICI NELL’ALLEVAMENTO DELLE BOVINE DA LATTE

Si è conclusa la prima fase di attività del progetto STRATEGIE SOSTENIBILI PER RIDURRE L’IMPIEGO DI ANTIBIOTICI NELL’ALLEVAMENTO DELLE BOVINE DA LATTE – RABOLA finanziato dalla Regione Lombardia. Per le tematiche trattate il progetto si integra bene con i propositi del progetto MAGA e quindi si ritiene interessante darne qualche dettaglio su questo sito.

L’ente capofila del progetto RABOLA è il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Dipartimento Bio-Agroalimentare CNR-DISBA,i partner l’Università degli Studi di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Lo scopo principale è quello di individuare pratiche operative che comportino la riduzione dell’uso di antibiotici nell’allevamento delle bovine da latte. In particolare due sono i temi principali sui quali il team del progetto sta lavorando:

1) valutare nel periodo della messa in asciutta dell’animale e nel periodo che segue il parto, l’effetto della somministrazione di Aloe arborescens, essenza vegetale ricca di composti immunomodulanti coltivabile in Lombardia, sulla risposta immunitaria degli animali asciugati senza antibiotici;

2) studiare durante la fase di lattazione l’impiego di pre e post dipping a base di una batteriocina prodotta da un ceppo di Lactococcus lactis subsp. cremoris che ha dimostrato di avere un elevato potere battericida verso i principali batteri mastitogeni.

In entrambi i casi si valutano eventuali modifiche nella composizione microbica del fluido ruminale, delle feci e del latte dei gruppi di animali trattati vs quelli di controllo. Si verificano quindi gli effetti di questi trattamenti a base di sostanze naturali sulla risposta immunitaria degli animali, sulla selezione/predisposizione, all’interno della ghiandola mammaria, della crescita di microrganismi in grado di contrastare l’insorgenza di mastiti bovine e contribuire, così, ad un maggior benessere animale e ad maggior tutela del consumatore per la maggior sicurezza del prodotto (minor rischio di assumere residui di antibiotici) e dell’ambientale (minor rischio di sviluppare ceppi antibiotico-resistenti).

In aggiunta si intendono individuare sostanze naturali/molecole, impiegate per la sanificazione del materiale e/o per un impiego terapeutico, mirato e selettivo, in grado di inibire selettivamente la crescita di Prototheca, in caso di infezione clinica diagnosticata.