“I glaciologi italiani riuniti nel Parco Nazionale dello Stelvio. UNIMI ESP protagonista dello studio del Ghiacciaio dei Forni”

Il 12 e 13 luglio 2024, in Valfurva, si sono riuniti i glaciologi italiani per fare il punto annuale sullo stato della criosfera (neve, ghiacciai e permafrost) nazionale e per impostare studi e ricerche future.

Più precisamente in Valfurva si è tenuta la riunione estiva del Comitato Glaciologico Italiano, l’ente che da 130 anni ha in carico il monitoraggio dei principali ghiacciai d’Italia e che raccoglie dati, fotografie e informazioni per condividerli con la comunità scientifica internazionale.

Nella mattinata di venerdì 12 luglio, i glaciologi del Comitato si sono riuniti nei locali della sala visitatori del PNS gestita da PNS e Comune di Valfurva, e hanno tenuto l’assemblea estiva e organizzato le prossime attività di ricerca e divulgazione da tenersi su alcuni ghiacciai italiani tra i quali il Ghiacciaio dei Forni, il gigante della Valfurva osservato speciale dei ricercatori da oltre un secolo.

Nel pomeriggio della stessa giornata i ricercatori si sono riuniti negli stessi locali, questa volta in una sessione aperta anche al grande pubblico (studenti, turisti, cittadini) per illustrare i risultati delle ricerche condotte sul Ghiacciaio dei Forni in ambito non solo glaciologico ma anche zoologico, ecologico e geologico.

Il pomeriggio scientifico si è aperto con i saluti del presidente del Comitato Glaciologico italiano, Prof. Valter Maggi, e delle autorità locali ovvero il sindaco di Valfurva Luca Belotti e il presidente del PNS Franco Claretti, che hanno ribadito l’importanza di ospitare nel territorio riunioni scientifiche e sessioni divulgative aperte al pubblico per far conoscere ai cittadini il patrimonio naturalistico e ambientale ospitato in Altavalle.

La prima relazione del pomeriggio scientifico è stata tenuta dalle giovani ricercatrici del PNS Chiara Giari e Elena Morocutti che studiano la fauna selvatica del parco, tra questa le marmotte. Le ricercatrici hanno presentato i risultati delle loro ricerche e mostrato foto e video dei loro incontri ravvicinati con questi simpatici mammiferi.

La seconda relazione è stata a cura di Claudio Smiraglia, professore in pensione della Statale di Milano, che ha studiato per buona parte della sua carriera i ghiacciai del parco nazionale dello Stlevio e in particolare il ghiacciaio dei Forni. Smiraglia ha spiegato al pubblico presente quali sono le sfide che devono affrontare oggi e nel prossimo futuro i glaciologi alpini. Da una parte l’uso di tecnologie sempre più performanti per raccogliere dati e informazioni sui ghiacciai e dall’altro lo sforzo da compiere per non ridursi a semplici tecnici e tecnologi e arrivare a una reale comprensione olistica dei ghiacciai, della loro evoluzione e trasformazione.

Dopo il Prof.Smiraglia ha preso la parola un giovane ricercatore della Statale, Roberto Sergio Azzoni, che ha presentato un contributo a suo nome e a nome di Manuela Pelfini, docente della Statale, che ha mostrato ai presenti l’evoluzione millenaria del Ghiacciaio dei Forni, testimoniata dalle tracce lasciate sul paesaggio da questo grande ghiacciaio. Grazie allo studio di forme di deposito e di erosione glaciale i ricercatori come investigatori riescono a ricostruire la storia recente e lontana del Ghiacciaio e la storia del clima.

A seguire la parola viene presa da Antonella Senese, ricercatrice della Statale che analizza i dati delle stazioni meteorologiche sopraglaciali installate dall’Università sul Ghiacciaio dei Forni. Le stazioni meteo, letteralmente galleggianti sul ghiacciaio, misurano la febbre del gigante, ovvero misurano dal 2005 ad oggi con continuità temperatura dell’aria, radiazione solare e tutti gli altri parametri atmosferici che permettono poi ai ricercatori di modellare la fusione glaciale. Il Ghiacciaio in questi 19 anni ha perso in media 5 m di spessore all’anno rilasciando un enorme quantitativo di acqua di fusione che alimenta il reticolo idrografico dell’area. Possiamo conoscere con precisione l’evoluzione stagionale e annuale del ghiacciaio solo grazie a questi strumenti posizionati direttamente alla superficie della lingua. E’ questa la stazione meteo galleggiante più longeva d’Italia e i ricercatori sperano possa resistere ancora per molti anni raccogliendo preziose informazioni.

Roberto Ambrosini, ecologo della Statale, e Francesca Pittino dell’Università Bicocca hanno invece accompagnato il pubblico alla scoperta della glacio ecologia. I ghiacciai infatti sono ricchi di forme di vita. Dai batteri agli insetti molti organismi vivono nel ghiaccio, nell’acqua di fusione e nel detrito glaciali ed è affasciante scoprire quanti sono e quali ruoli giocano negli ecosistemi di alta quota. Ambrosini in particolare racconta di alcuni batteri che ha trovato in acqua e detrito glaciali che sono in grado di accelerare la decomposizione di alcuni inquinanti, dei superbatteri che aiutano il ghiacciaio a rimanere pulito! Ambrosini spiega anche ai presenti come arriva la microplastica alla superficie dei nostri ghiacciai e l’importanza di fare scelte attente e consapevoli nei consumi per ridurre l’emissione di queste sostanze.

Dopo l’ecologia la parola ritorna alla glaciologia e Davide Fugazza, esperto di telerilevamento della Statale, accompagna i presenti nel mondo del telerilevamento. Attraverso satelliti e droni si acquisiscono velocemente dati e informazioni sui ghiacciai e ad esempio sul loro annerimento recente (darkening per gli scienziati) causato da fuliggine, polveri e black carbon conseguenti alle attività industriali delle pianure e agli incendi boschivi.

Poi e la volta di Riccardo Scotti e Giuseppe Cola, operatori volontari del Servizio Glaciologico Lombardo (SGL), che hanno illustrato oltre 20 anni di raccolta dati da parte del Servizio sul Ghiacciaio dei Forni con particolare attenzione alle webcam installate per monitorare il ritiro glaciale. I dati raccolti sono a disposizione non solo di SGL e dei ricercatori ma di tutti i cittadini che visitano il sito dove si possono visionare i fotogrammi per ricostruire video e sequenze del ritiro glaciale.

Ha chiuso la sessione pomeridiana Guglielmina Diolaiuti, che ha anche fatto da moderatrice, che ha portato l’esperienza della Statale nelle attività di divulgazione delle ricerche sui ghiacciai attraverso approcci ludici e tool informatici. In particolare Diolaiuti ha mostrato i video immersivi prodotti dalla Statale sul Ghiacciaio dei Forni che permettono davvero a tutti di visitare, seppure solo virtualmente, uno dei più belli e rappresentativi ghiacciai italiani. In questo modo diversamente abili, studenti in regime carcerario e altri impossibilitati a raggiungere le alte quote possono vedere il ghiacciaio e i ricercatori al lavoro con un’esperienza virtuale di grande impatto emozionale.

Nella serata del 12 luglio dalle 21:00 i locali della sala visitatori hanno visto altre 120 persone presenti per assistere all’incontro divulgativo “Ghiacciai: la passione di una vita” dove Claudio Smiraglia e Guglielmina Diolaiuti (rispettivamente maestro e allieva) hanno raccontato al grande pubblico le loro ricerche e la loro passione per la ricerca scientifica in alta quota.

Sabato 13 i glaciologi del Comitato si sono spostati sul Ghiacciaio dei Forni, per visitare il gigante della Valfurva di cui si è tanto parlato il giorno prima. Per il parco ha preso parte a tutti i lavori e all’escursione il Dott. Massimo Favaron responsabile della didattica e della divulgazione per PNS.

PHP Code Snippets Powered By : XYZScripts.com
Torna in alto