LIVELLO B1-B2
Anche la certificazione di livello B1-B2 si presenta quale lavoro in fieri, come testimonia l’esperienza degli anni passati. Qui introduciamo il modello adottato quest’anno, di cui sul sito dell’USR Lombardia è reperibile uno specimen da utilizzare in classe. Ai due livelli corrispondono, come sappiamo, una buona preparazione liceale (B1) e una eccellenza (B2), spendibile anche in ambito universitario, quanto meno in Lombardia.
L’impostazione di fondo dei due livelli non è sostanzialmente variata: al livello B1 corrispondono sei esercizi, al livello B2 otto, sei uguali come tipologia a quelli del livello precedente, due ad esso specifici. Ovvi prerequisiti per affrontare la prova sono, naturalmente, le conoscenze morfosintattiche di base, un’ampia padronanza del lessico latino (1200/1600 parole, a seconda del livello per cui si compete), la capacità di riconoscere talune figure retoriche eventualmente presenti nel testo. Come negli anni passati, nessuna di queste nozioni sarà fatta oggetto di specifiche domande: ma tutte devono concorrere alla lettura e alla comprensione del brano proposto. Non si può padroneggiare una lingua senza una piena consapevolezza della sua grammatica e del suo lessico; non si può intendere un brano d’autore senza sapere come si struttura, quali artifizi può mettere in campo, come si può costruire la frase. Figure retoriche elementari, che si riferiscano all’ordo verborum o alla forma di un periodo (il chiasmo, l’iperbato, il parallelismo, l’endiadi ecc.), sono parte integrante di un testo e spesso influiscono sul suo significato. Detto questo, ribadiamo che non ci saranno domande esplicite su simili argomenti.
La prova B1 prevede infatti tre tipologie di esercizi: la prima punta la propria attenzione sulla struttura argomentativa e/o narrativa del brano proposto, e chiede di scegliere il riassunto meglio corrispondente all’originale fra più proposte ampiamente simili, ma divergenti sempre per almeno un dettaglio importante; chiede poi di rispondere a otto domande in tipologia vero/falso circa il contenuto complessivo del brano; e di completare infine una parafrasi dello stesso, riempiendo 15 spazi bianchi su 16 proposti, scegliendo gli elementi necessari (sintagmi, o brevi parti di frasi) all’interno di un repertorio proposto. È chiaro che questi esercizi aiutano nella comprensione globale: ragionare per rispondere a quesiti che si focalizzano sul riassunto del testo, ad esempio, serve a capire l’argomento complessivo del brano; la parafrasi è un modo di ridire le stesse idee con parole e costrutti diversi, che possono anche risultare più semplici di quelli originali; le domande sul contenuto guidano a cogliere i punti di snodo del racconto o del ragionamento.
La seconda tipologia di esercizi è più analitica, e chiede di individuare l’esatta sfumatura assunta in quel preciso contesto da otto parole-chiave del testo, e di cogliere il valore di otto elementi di coesione (pronomi, aggettivi, costrutti avverbiali…). Anche in questo caso le domande non sono solo un modo di verificare le conoscenze di chi affronta la prova, ma possono guidare verso la comprensione di vocaboli a prima vista ignoti, o comunque di incerto significato nel caso del lessico, verso la chiarificazione del brano e della sua struttura nel caso degli elementi di coesione.
La terza tipologia è invece rivolta a sperimentare la competenza attiva della lingua, attraverso un esercizio di trasformazione di otto brevi frasi del testo. Si tratterà di sostituire un participio (in un ablativo assoluto, ad esempio) con un cum narrativo; oppure, di modificare una costruzione in un’altra ad essa equivalente (ad esempio, sostituire alla finale esplicita una finale al gerundivo); o ancora, di svolgere un participio in una relativa, ecc. ecc.
Nel livello B2 si aggiungono poi una breve traduzione di un testo contiguo (o perché effettivamente tale; o per analogia di contenuto) a quello sottoposto fino a quel momento ad esercizio; e infine, per verificare la competenza produttiva, si chiederà di rispondere a un breve quesito che parte da un’immagine che illustri i brani proposti. Si suppone che per quest’ultima prova il candidato si basi sul lessico presente nei testi fin lì analizzati, avvalendosi di parole e nessi da essi ricavati, ma ora opportunamente rimodulati. Tanto nella prova di livello B1 quanto nella prova di livello B2 non è permesso l’uso del vocabolario; ma i testi saranno corredati da brevi note linguistiche o di carattere culturale, oltre che da un’introduzione in italiano, così da aiutare nell’orientamento. L’esperienza pregressa ha infatti dimostrato come l’uso del vocabolario sia spesso pericoloso e fuorviante, e richieda un’ulteriore competenza, diversa da quelle verso le quali si è orientata la Commissione.
Per la valutazione ci si attiene al criterio del 75% delle risposte giuste, per considerare valido lo svolgimento dell’esercizio; quindi 6 risposte su 8 per 4 esercizi, 12 inserimenti corretti per la parafrasi. Per la scelta del riassunto, ovviamente, una sola risposta risulta giusta. La traduzione e l’esercizio di competenza produttiva, infine, andranno valutati caso per caso, badando tanto alla rispondenza delle risposte con il dettato originale, quanto alla correttezze della forma utilizzata.
A tutti, dunque, ora un augurio di buon lavoro!
Massimo Gioseffi