Quando ho sentito parlare per la prima volta della certificazione di lingua latina ho provato subito grande curiosità: una lingua antica trattata come una lingua contemporanea mi pareva un esperimento stimolante. L’osservazione della tipologia di esercizi proposti, poi, come segnalatomi da ex alunni, ricordava molto certi esercizi particolari cui ho l’abitudine di sottoporre da molti anni i miei studenti; la mia prima curiosità è però stata quella di capire se ci fosse una corrispondenza tra i livelli di certificazione e i titoli già conseguiti: a che cosa corrispondeva la laurea in lettere classiche? E l’abilitazione all’insegnamento di latino e greco? La risposta dei referenti è stata netta: non c’era corrispondenza, se tuttavia avessi voluto, potevo tentare di conseguire la certificazione da “esterna”, dato che la sperimentazione è riservata prioritariamente agli studenti.
Detto, fatto. Mi sono iscritta, ma, abitando a Bergamo, per impegni di lavoro nel 2017 ho affrontato la prova B1, il livello più alto cui potevo accedere senza andare a Milano; quest’anno mi sono organizzata meglio e, da un lato, ho cominciato a preparare i ragazzi del mio liceo, dall’altro mi sono recata a Milano, dove ho conseguito il livello B2.
So che non ne avrei avuto alcun bisogno, ma la sfida era troppo interessante e rimettermi in gioco e alla prova dopo quasi 30 anni di insegnamento mi sembrava doveroso, esperienza magari da far assaggiare a tutti i docenti di latino….
Al netto della mia esperienza personale quali sono gli aspetti positivi? Quali le criticità?
Gli aspetti positivi sono molti, soprattutto per chi, come me, provenendo da studi classici, ma insegnando in un liceo scientifico, è da sempre convinta che lo studio del latino sia una palestra irrinunciabile per le menti scientifiche, conferisca elasticità e scioltezza ai meccanismi logici della mente, motivo per cui non mi stupirei se presto o tardi si riconoscesse (e da più parti si sta già riconoscendo) che alla fine del percorso scolastico gli studenti del liceo scientifico tradizionale abbiano maggiori capacità in tal senso rispetto agli studenti delle scienze applicate: sarebbe interessante un’indagine in tal senso, ora che abbiamo portato a termine da qualche anno il ciclo completo del curriculum di scienze applicate. Inoltre, presentare una “certificazione” di lingua latina, sotto certi aspetti “svecchia” la lingua e la rende più appetibile per i ragazzi che, pur frequentando un liceo scientifico, hanno imparato ad apprezzarla.
Ci sono anche alcune criticità, ma esclusivamente di tipo organizzativo; se la proposta è rivolta soprattutto agli studenti di liceo, è indispensabile metterli nelle migliori circostanze per usufruirne.
Mi spiego meglio: l’esame è sempre all’inizio di aprile, ma la data precisa viene comunicata solo poche settimane prima (un mesetto, di solito). Questo è un grosso errore: le scuole superiori DEVONO calendarizzare le loro attività all’inizio dell’anno scolastico, già entro metà ottobre abbiamo le idee chiare, pertanto sarebbe opportuno conoscere al più presto la data dell’esame per poter evitare spiacevoli sovrapposizioni. Quest’anno, per esempio, alcune alunne brave del mio liceo non hanno potuto partecipare, perché in quei giorni erano in gita scolastica…. La comunicazione di una data certa entro ottobre favorirebbe anche l’organizzazione di eventuali corsi di preparazione all’esame.
Spero ardentemente che un’iniziativa così diversa dal solito ed intellettualmente intrigante venga promossa e pubblicizzata sempre più e sempre meglio, magari individuando nelle scuole che vi partecipano un docente referente cui inviare direttamente le informazioni che non sempre sono di immediato reperimento sui siti istituzionali (ad esempio sia l’anno scorso che quest’anno ho fatto fatica a trovare il link con i risultati….)
Ringrazio della possibilità che mi è stata offerta di esprimere la mia opinione ed auguro a tutti buon lavoro.
© Mariavincenza Corea, Liceo Scientifico “Lorenzo Mascheroni”, Bergamo
Un bellissimo post da parte di una collega bergamasca. Grazie, Professoressa Corea! Mi ha fatto bene leggere le sue parole!