Nei giorni 11 e 12 aprile scorsi, nell’ambito delle “Giornate mondiali del Latino”, organizzate dall’Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC) in collaborazione con varie sedi universitarie, si è svolto un evento ‘diffuso’ dal titolo “Le parole del latino”. Grazie all’impegno di Paola Moretti, di Nicola Pace e di chi scrive, anche a Milano si è tenuta una manifestazione all’interno di questi incontri. La manifestazione è stata realizzata online e aveva un carattere particolare: per decisione unanime degli organizzatori, non si è chiesto di intervenire a studiosi di fama o a professori e colleghi universitari, ma a dei giovani, tutti ventenni o, al massimo, trentenni, e tutti variamente connessi all’università, nei diversi ranghi di studente, dottorando, assegnista, collaboratore esterno. Se la giornata doveva mostrare la vitalità del latino, ci è sembrato giusto che a farsene carico fossero le ‘nuove generazioni’, a riprova che il latino è un testimone che permette di andare al di là delle barriere dello spazio (come dimostra l’uso di internet) e del tempo (come dimostra l’appartenenza dei relatori a una diversa generazione rispetto a quella degli organizzatori e di buona parte del pubblico).
Riportiamo qui la registrazione (solo audio, per ragioni di ‘peso’ editoriale) degli interventi di quella giornata, e solo di quelli, omettendo cioè le parti di raccordo e la discussione finale. Le parole prese in considerazione, all’interno del pomeriggio, sono state tre, tutte connesse al tema prescelto dall’AICC per quest’anno, ossia ‘il linguaggio politico’: prudentia, alla quale si sono interessati Giacomo Ranzani e Chiara Formenti (in stretto ordine di apparizione); concordia, per la quale ascolteremo le voci di Giacomo Dettoni e Roberto Mori; victima, di cui ci parla Margherita Meroni. Come si vede, in due casi su tre più relatori si alternano sulla stessa parola. Anche questa è stata una scelta condivisa. Le parole del latino non sono solo ancora attuali, ma sono anche in grado di far discutere le persone fra loro!
Le registrazioni sono in presa diretta. Per questo hanno piccole imprecisioni, rumori di fondo, interventi o riferimenti che acquisivano senso attraverso il video (ad esempio, il richiamo ai file di testi, che qui ho caricato sotto ogni intervento, e che possono essere fatti scorrere utilizzando le frecce in basso a sinistra di ciascun pdf). Delle piccole imperfezioni rimaste mi scuso, sia con i lettori che con i diretti interessati, ma spero che il valore degli interventi possa sopperire all’imperfezione dei loro esiti.
Prudentia-1concordia
victima