Dopo averla seguita nella tesi sulla fenomenologia dell’immaginazione, Giovanni Piana ha mantenuto per anni un dialogo vivace con Cristina De Vecchi. Nel 1999, poco prima di lasciare l'insegnamento a Milano, le chiede di curare una parte di Spazio Filosofico con queste parole:

"Cara Cristina, il sito è ormai progettato nelle sue linee essenziali. In effetti abbiamo riunito sotto l'unico titolo di Spazio filosofico alcune iniziative esistenti, e ne abbiamo aggiunte due: una collana di libri e la sezionegrafica che appunto dovresti curare. ....  La sezione "immagini" ha un duplice scopo, uno più debole e uno più forte. Il più debole sta semplicemente nell'attirare l'attenzione delvisitatore con una iniziativa sicuramente gradevole. Il più forte sta invece nell'associare alla filosofia e ai filosofi, che sono sempre astrattamente anonimi, la tangibilità delle figure..."
 

Cosi le risponde Cristina: "Caro Giovanni, sono contenta di essere nuovamente in corrispondenza con te. La tua proposta mi incuriosisce e la tua lettera mi ha rallegrato e divertito [...] Per quanto riguarda la "sezione immagini", concordo sul duplice scopo e, per quanto riguarda il più forte, gli esempi da te proposti mi sembra che indichino già due strade diverse ma ugualmente interessanti e percorribili. Una è quella di pensare a una raccolta iconografica, genericamente filosofica,  tralasciando per il momento l'immagine didascalica tipica dell'editoria scolastica (ritratti, manoscritti, firme, ecc.). Oltre all'iconografia pittorica, della quale penso e spero di trovare già qualcosa di fatto da cui trarre spunto, mi pare interessante (e per mefacilmente perseguibile) pensare a qualche cosa che riguardi i luoghi ma soprattutto i paesaggi e le atmosfere. Questa ricerca mi auguro che possa trovare una direzione più libera e creativa. Altre idee spero che mi vengano presto. L'altra è quella di pensare il rapporto tra un testo filosofico specifico e l'illustrazione,  dove l'immagine illustra il testo (questo è il caso dei due lavori tuo e di Spinicci da te citati). Ma potrebbe anche essere, viceversa, il caso di immagini che vengono valorizzate e amplificate da lcommento di un testo filosofico (naturalmente per mia deformazione professionale io qui penso alla fotografa). Se sei d'accordo, penserei di lavorare in queste due direzioni che non sono certo nuove (infatti vorrei cercare di trovare qualche esempio in tal senso), ma i cui possibili sviluppi mi paiono interessanti".
 

A valle di questi accordi, Giovanni le propone di pubblicare il seguente libro nella collana Internet Il Dodecaedro: 

 La rappresentazione del paesaggio

Negli anni seguenti Cristina De Vecchi pubblica inoltre un articolo in questo saggio:

Dalla rappresentazione fotografica degli oggetti all’oggetto moderno