Probabilità

Come smettere di preoccuparsi e imparare ad amare l’incertezza

Dall’Avvertenza di Probabilità: come smettere di preoccuparsi e imparare ad amare l’incertezza, Carocci, Città della Scienza, febbraio 2018.

Se andate di fretta, ecco il messaggio centrale:

Probabilità è cultura.

L’affermazione vi sorprende? Allora trovate un po’ di tempo per leggere ché questo libro è stato scritto per voi. E per tutte quelle persone che alla probabilità non pensano
spesso, o magari la associano a sondaggi elettorali
smentiti sistematicamente, o ancora al risultato di imperscrutabili algoritmi per la valutazione, spesso inaffidabile, del rischio finanziario — altro che cultura! 

Il suo scopo è invogliarvi a guardare da vicino alcuni aspetti centrali del ragionamento probabilistico e della cultura dell’incertezza che questo ci aiuta a costruire. Si tratta di una cultura di cui abbiamo un bisogno urgente. Perché l’incertezza è una componente ineliminabile della nostra vita, della società, della natura.
Probabilità: come smettere di preoccuparsi e imparare ad amare l'incertezzaAiutandoci a capirne alcuni aspetti fondamentali, la probabilità ci fornisce una grammatica per pensare ciò che non è, ma potrebbe essere, o per capire che le cose che conosciamo avrebbero potuto essere altrimenti – domande filosofiche profonde che trovano una formulazione particolarmente chiara nella matematica della probabilità. Si tratta di ragionamenti fondamentali alla comprensione scientifica del mondo, ma non solo. Sono necessari per prendere decisioni informate sulla nostra salute, sul nostro benessere e quello delle persone a noi care. Sono necessari alla partecipazione consapevole e attiva di ognuno di noi alla società, e in particolare all’assolvimento del nostro compito di vigilanza democratica dell’operato istituzionale.

Disinteressarsi dell’incertezza e degli strumenti che ce ne permettono la comprensione, significa consegnarsi all’ignoranza e, in pochi passaggi, alla paura. Ma il contributo della probabilità non è solo difensivo, per così dire. Ci aiuta anche ad approfittare delle molteplici opportunità che l’incertezza crea continuamente, lì appena sotto la superficie, e che non sapremo mai cogliere se non siamo capaci di scavare quanto basta per trovarle, come si discuterà tra pochissimo.

Ragionare probabilisticamente non è sempre facile, spesso è addirittura faticoso, come del resto è tutto il ragionamento. Ma questo non deve spaventare, anzi. Diceva Christiaan Huygens (1629-1695) che una delle principali motivazioni per lo studio della probabilità è proprio la difficoltà delle sfide che l’incertezza pone continuamente alla ragione: tanto più insidiose, tanto maggiore sarà la gratificazione intellettuale di averle dominate. Illustrare in modo del tutto elementare alcune di queste sfide, servirà a comprendere un aspetto di grande fascino dell’incertezza, ovvero come questa delimiti un ambito in cui strumenti teorici, tecniche matematiche, riflessioni filosofiche e problemi pratici sono legati in modo inestricabile. Nessuno di questi aspetti può essere trascurato se vogliamo comprendere i principi fondamentali della logica dell’incertezza attraverso cui questo volume vuole guidarvi.

L’incertezza assume innumerevoli forme e per questo moltiplicare i punti di osservazione è necessario per la comprensione profonda della sua natura. Fortunatamente la comunità accademica italiana si sta impegnando molto attivamente a comunicare a un pubblico sempre più ampio l’importanza della cultura probabilistica. Troverete alcune indicazioni su prospettive complementari rispetto a quella illustrata in questo libro negli approfondimenti che chiudono ogni capitolo.

Il punto di vista che vi propone il volume che avete in mano è dunque quello logico. Mette cioè a fuoco il ruolo della probabilità nell’orientare e se serve correggere il ragionamento. Per farvi un’idea preliminare, considerate un’analogia. Il sistema immunitario è la brillante soluzione che l’evoluzione ha sviluppato per far fronte a un problema decisamente complicato. Invece di eliminare tutti gli agenti patogeni potenzialmente letali per gli organismi superiori, ha dotato questi ultimi di mezzi che nella maggior parte dei casi sono sufficienti a riconoscerli e neutralizzarli. Potete pensare alla logica come al sistema immunitario del ragionamento. I patogeni sono gli errori, la disattenzione, l’ignoranza, la fretta, la complessità, alcune cioè delle cause principali dell’incertezza. Eliminarle tutte è chiaramente impossibile. Molto più agevole è la strada che ha portato alla selezione di animali, tra cui gli esseri umani, capaci di ragionare, il più delle volte, correttamente. Logica e probabilità sono gli strumenti che ci permettono di sviluppare, consolidare, raffinare le straordinarie capacità di ragionamento che ci sono state consegnate dal processo evolutivo, ma che senza un esercizio adeguato, non sfruttiamo in tutto il loro potenziale.

I capitoli che seguono cercano di invogliarvi a questo esercizio, nella speranza che questo contribuisca alla costruzione di quella cultura dell’incertezza che ancora oggi fatica a trovare il posto che dovrebbe avere nella nostra società. Non mi avventurerò alla ricerca di una spiegazione del perché una cultura dell’incertezza stenti ad affermarsi. Più pragmaticamente suggerirò nel capitolo 5 che il momento è arrivato: dobbiamo raccogliere le idee e le energie che servono per costruire questa cultura, con beneficio di tutti gli individui e della società.

In certi ambiti scientifici una cultura dell’incertezza, ovviamente, esiste già, ed è ben consolidata. Nelle scienze naturali il ruolo centrale del caso e delle sue leggi sono riconosciuti da tempo. Ed è questo riconoscimento che ha di fatto motivato e sostenuto lo sviluppo della teoria della probabilità e della statistica. Nell’applicazione di queste alle scienze naturali e sociali, come scopriremo nel capitolo 4, non soltanto esiste una cultura dell’incertezza, ma ne esistono molte, con importanti conseguenze teoriche e pratiche. Al tempo stesso vedremo come questa pluralità racchiuda uno dei messaggi centrali della cultura dell’incertezza: la ricerca dell’unica risposta globalmente e oggettivamente corretta può portare pericolosamente fuori strada. Perché molto semplicemente, un’unica risposta globalmente e oggettivamente corretta potrebbe non esistere.

Dalla valutazione del rischio medico a quella dei rischi ambientali, dagli scenari sui mutamenti del clima alle previsioni sull’andamento delle variabili macroeconomiche, ogni giudizio probabilistico dipende da ipotesi che qualcuno ha avanzato, supposto, azzardato. E ovviamente la correttezza del risultato è subordinata all’adeguatezza di quelle ipotesi, che potrebbero essere frutto di dati incompleti o inaffidabili oppure, semplicemente, rivelarsi sbagliate. Il capitolo 3 mostra, in un linguaggio logico-matematico elementare, il nocciolo della questione: per molti problemi non è ragionevole puntare a una risposta che metta indiscutibilmente tutti d’accordo. La logica, con la sua oggettività e i suoi algoritmi, può costituire solo la struttura portante del ragionamento probabilistico – fondamentale per costruirne l’edificio, ma distinta dall’edificio stesso. Alle persone che hanno dimestichezza con logica e probabilità, consiglio di partire da questo capitolo.

Il fatto che la logica svolga un ruolo centrale nella nostra comprensione dell’incertezza potrebbe sorprendere alcune persone che si avvicinano a questi argomenti per la prima volta. Per questo il capitolo 2 presenta in modo elementare il percorso che conduce dalla logica alla probabilità.

Leggendo questo volume scoprirete che parlare di ragionamento in situazioni di incertezza significa, in buona parte, parlare di probabilità. E di conseguenza parlare matematicamente, anche quando si usino parole e non formule, e addirittura parole di uso comune. Per questo è utile segnalare le espressioni linguistiche soggette a una definizione rigorosa. Userò a tale scopo l’artificio grafico di scrivere certe parole in maiuscoletto. Incontreremo a breve il primo caso, in cui si farà riferimento alla correlazione tra una certa mutazione genetica e l’insorgenza del tumore al seno. Dato che lo scopo di questo volume è incuriosire chi lo legge, di pochi termini scritti in maiuscoletto verrà effettivamente data la definizione. Le indicazioni bibliografiche che trovate nella sezione di approfondimento vi permetteranno di soddisfare il desiderio di saperne di più.

Ma cominciamo dall’inizio, e cioè da come e perché sia opportuno usare la probabilità e seguire l’esempio del Dottor Stranamore: smettere di preoccuparsi e imparare ad amare l’incertezza.

da Hykel Hosni Probabilità: come smettere di preoccuparsi e imparare ad amare l’incertezza, Carocci (Città della Scienza no.17) 2018

 

Comments