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28 LUGLIO 1919

Inizio sciopero dei metallurgici

Il 28 luglio ha inizio su tutto il territorio nazionale lo sciopero degli operai metallurgici per l’ottenimento dei minimi salariali. Tematica già affrontata durante la guerra, è posta al centro delle rivendicazioni dalla Federazione Impiegati Operai Metallurgici durante il Congresso nazionale tenutosi a novembre 1918.

Nell’estate del 1919 il problema si fa pressante, a causa dell’aumento del costo della vita e delle ormai costanti interruzioni dell’attività lavorativa per la scarsità di materie prime e di energia elettrica. Gli operai stremati, coordinati dall’organizzazione sindacale, decidono dunque di iniziare una protesta che è destinata a diventare lo sciopero più lungo e partecipato sino a quel momento.

Milano, nei due mesi di serrata, mostra la propria solidarietà alla causa dei metallurgici. Le associazioni dei lavoratori indicono manifestazioni e comizi in ogni angolo della città. Nei quartieri delle più grandi fabbriche cittadine vengono organizzate le «cucine comuniste» che distribuiscono pasti agli operai, e un sistema di tessere per l’acquisto di vettovaglie. Mogli e figli sono costantemente al fianco dei loro mariti e compagni, partecipando ai picchetti e aiutando nella gestione della rete di sostegno.

Al supporto popolare fa da contraltare la dura opposizione degli industriali che contestano le richieste del sindacato, rifugiandosi nell’afa dell’estate nelle case di villeggiatura. Tensioni e ostilità sono aggravate dagli attentati anarchici a fine agosto contro i papaveri dell’industria metallurgica – i pescecani–, che, sebbene non mietano vittime, contribuiscono senza dubbio a esacerbare gli animi. Mai, prima d’ora, il timore che le rivendicazioni economiche sfocino in un rovesciamento rivoluzionario è stato così concreto.

Anche il contegno delle forze dell’ordine nei confronti della causa dei metallurgici non è sempre benevolo. Su disposizione del questore Gasti, i comizi e le iniziative operaie sono controllati a vista da polizia, carabinieri e guardie regie. L’ultimo giorno di sciopero, durante una convocazione estemporanea per informare gli operai sull’andamento delle trattative con gli industriali, un’inaspettata carica di un plotone di carabinieri investe i manifestanti che si trovano in via San Damiano.

Il 27 settembre si giunge finalmente a una concertazione: nonostante il malumore, le istanze operaie sui salari e sulla regolazione del cottimo vengono accolte. I lavoratori riprendono la propria attività dopo due mesi di sciopero.

Duccio Bigazzi, Il Portello. Operai, tecnici e imprenditori all’Alfa-Romeo 1906-1926, Franco Angeli, Milano 1988, pp. 339-341

Bruno Filippi, Scritti postumi, Tipografia Latini, Firenze 1950, pp. 66-68

Mimmo Franzinelli, Fascismo anno zero. 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento, Mondadori, Milano 2019, p. 121

Vincenzo Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Rusconi, Milano 1979, pp. 103-104

Due attentanti all’Ing. Breda, «Avanti!», 31 agosto 1919

Una bomba contro il palazzo Ponti, «Il Popolo d’Italia», 1° settembre 1919

Arresti per lo scoppio di via Paleocapa, «Avanti!», 2 settembre 1919

Attentati criminosi contro l’ing. Breda, «Il Popolo d’Italia», 30 agosto 1919

I lettori ricorderanno, «Il Popolo d’Italia», 2 settembre 1919

Il Filippi è uno degli autori dell’attentato all’ing. Breda, «Il Popolo d’Italia», 9 settembre 1919

La grandiosa dimostrazione dei metallurgici in Piazza del Duomo. Provocazioni poliziesche. Arresti. Violenze. Revolverate e feriti, «Avanti!», 28 settembre 1919

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