31 AGOSTO 1919 – VIA BIGLI, 11
Attentato al senatore Ettore Ponti
Dove? Via Bigli, 11
Soggetti coinvolti: anarchici
Arresti: Tre giovani passanti sono fermati dalle forze dell’ordine, ma vengono presto rilasciati.
Feriti: Nessuno
Vittime: Nessuna
Sono già le dieci e un quarto. Bisogna chiudere.
La moglie del custode del palazzo Ponti in via Bigli non fa in tempo a finire la frase, che una roboante esplosione scuote le fondamenta della guardiola. Una pioggia di vetri infranti investe il portinaio. La cancellata e l’ingresso dell’edificio sono distrutti, ma per fortuna non si piangono vittime. La casa è vuota, la famiglia del senatore si trova in villeggiatura a Biumo Superiore, nel varesotto, in questa fine di agosto rovente.
Ernesto Ponti, marchese, ex senatore, ex sindaco di Milano e filantropo, è soprattutto consigliere della Società Meccanica Lombarda e del Canapificio Nazionale. La polizia brancola nel buio, ma non ci mette molto a collegare l’attentato a quelli di due giorni prima contro l’ingegner Giovanni Breda. A una prima analisi, l’ordigno sembrerebbe un fondello di shrapnel da 75, riempito artigianalmente di polvere esplosiva, ghisa e altri metalli. Avrebbe potuto causare danni ingenti, ma forse è stato lanciato troppo frettolosamente. Le forze dell’ordine procedono a fermare di nuovo alcuni passanti, che ben presto dimostrano di non avere nulla a che fare con la detonazione.
Il 1° settembre, Bruno Filippi, il giovane anarchico che sta diffondendo il panico in una Milano vuota e sospesa nella serrata delle industrie siderurgiche, scrive un articolo sull’Iconoclasta! di Pistoia, col quale collabora. La fortuna protegge i pescecani!, sentenzia. Sarà collegato all’esplosione in via Bigli sono dopo la bomba piazzata al primo piano del caffè Biffi, causa della sua prematura scomparsa.