14 NOVEMBRE 1919 – PIAZZA SANT’ALESSANDRO/PIAZZA DEL DUOMO
Violenze durante il comizio fascista di chiusura della campagna elettorale
Dove? Piazza Sant’Alessandro, Piazza del Duomo
Soggetti coinvolti: fascisti, forze dell’ordine
Arresti: In seguito agli scontri saranno effettuati circa cinquanta fermi, tra cui i fascisti Ferrari e Arpinati, e saranno sequestrate armi
Feriti: Non è nota la lista dei feriti
Vittime: Nessuna
La sera del 14 novembre il blocco fascista chiude la campagna elettorale con un comizio in Piazza Sant’Alessandro. Nonostante un’improvvisa nevicata e il freddo pungente, arditi e sostenitori del Fascio si radunano per ascoltare Luigi Gianturco e Giuseppe Aversa, principali oratori della serata. Marinetti, invocato dai presenti, si alza a parlare sulle scale della chiesa. Sostiene, con modi teatrali, che il Partito fascista non abbia la necessità di mendicare voti, e anzi si dice certo del sostegno del popolo alle urne, che impedirà l’instaurazione di una dittatura comunista.
Terminato il comizio, una colonna militare si dirige alla sede del Popolo d’Italia in via Paolo da Cannobio, al ritmo di canti patriottici. La decisione di continuare a manifestare in Piazza del Duomo è accolta a gran voce dai presenti.
Viva la Dalmazia! Viva Zara! Viva D’Annunzio!
Correndo a perdifiato, i fascisti sbucano in piazza, con l’obiettivo di deporre il vessillo di Fiume alla sede del Comitato Fascista. Le forze dell’ordine, dopo i primi avvertimenti al vento, azionano le autopompe per disperdere la folla con l’acqua. Il gruppo che tenta di raggiungere la Galleria è caricato dai carabinieri a cavallo. Nell’immediato molti manifestanti, tra cui Ferrari e Arpinati, vengono arrestati e trattenuti dalla polizia.