ESISTE LA POESIA FILOSOFICA?

 

“poesia didattica”: in essa, infatti, il linguaggio poetico non è assolutamente astrumentale, ma è invece parte stessa del significato della poesia, serve cioè a rappresentare il passaggio dal mondo poetico dell’antichità a quello moderno del monoteismo religioso e della scienza. E non è certo un caso che le risposte a questa riflessione poetica siano state in Germania esse stesse di carattere poetico, vale a dire il quinto degli Inni alla notte di Novalis e l’elegia Brod und Wein (Pane e vino) di Hölderlin.

È evidente che il termine “poesia filosofica” non è nulla di più che la designazione di un ipotetico genere letterario. E come ogni genere letterario, anche quello della “poesia filosofica” ha un valore puramente euristico: esso non indica cioè qualcosa di esistente a priori, ma rappresenta piuttosto una scommessa, il risultato di un atto interpretativo, che permette però di individuare delle caratteristiche comuni e quindi anche dei nuovi significati in un certo numero di opere letterarie.
Il risultato di una simile scommessa interpretativa non è per nulla scontato e proprio per questo noi crediamo che un confronto tra teorici della letteratura, filologi, antichisti, specialisti delle varie letterature nazionali e filosofi possa risultare estremamente interessante e produttivo.

 

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Alessandro Costazza

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