Felicità, vita e potenza sono termini inscindibili nella nostra tradizione filosofica. Sentire la propria potenza che cresce determina la felicità della vita. Questo è vero per tutto il periodo greco, sia classico, sia ellenistico, ed ancora, in buona misura, per l’età moderna. Nel contemporaneo il legame sembra indebolirsi: solo nel pensiero di Nietzsche appare nuovamente vigoroso, sebbene in forma peculiare.
Questo saggio si occupa del tema evocando alcuni grandi autori della nostra storia: Marco Aurelio (con il maestro Epitteto), Spinoza, Nietzsche stesso. Il percorso è guidato dalle riflessioni di Michel Foucault, per quanto riguarda il pensiero stoico, e di Gilles Deleuze, per quanto concerne Spinoza. Non si tratta di un puro contributo alla storia della filosofia – benché l’accostamento fra queste tre tradizioni non sia mai stato molto indagato – ma di uno studio che mira ad individuare la forza perenne della filosofia in un’ispirazione profondamente etica: come scrive Marco Aurelio, far filosofia non è imparare a leggere e situare nel tempo gli autori, non è logica o teoria dell’argomentazione, ma capacità di operare un equilibrato governo su di sé, assecondando la potenza “al di là del bene e del male” della vita.