Dal 2007, le ricerche al Lavagnone si sono focalizzate sui cosiddetti settori D ed E. In queste aree di scavo, i resti delle diverse fasi di occupazione del bacino del Lavagnone sono conservati in situ, e rappresentano un’occasione importante per studiare fasi che in tutta l’area del Garda sono poco note o di cui si sono mal conservati i resti.
Fino ad ora, tra l’altro, anche al Lavagnone i contesti di Bronzo Medio pieno e finale sono stati oggetto di scavi molto limitati. Si tratta di strati archeologici – superficiali e fortemente erosi – che si trovano sia nel settore B, sulla sponda nord-occidentale dell’antico lago, sia verso la sponda sud-orientale, in corrispondenza del piccolo sondaggio scavato da Renato Perini.
In particolare…
Il settore D è situato in un’area prossima alla palude nel centro del bacino, 65 metri a sud-ovest del settore A, in una zona che era stata oggetto di carotaggi per indagini paleo-ambientali e di cui si voleva trovare una correlazione con una sequenza archeologica.
Sono stati indagati livelli del Bronzo Medio 3 e un cumulo del Bronzo Medio 1 che sembra collegato a strutture di abitato sopra-elevate dal suolo. È stato inoltre effettuato un sondaggio di approfondimento, con molteplici scopi: per verificare la quota dello sterile, cioè per capire a quale profondità si trovano i livelli in cui non è più possibile parlare di occupazione antropica perché privi di tracce, strutture e materiali realizzati dall’uomo; per comprendere e studiare meglio gli strati inferiori del deposito archeologico; per verificare gli orizzonti culturali presenti, cioè per capire a quali culture appartengano i reperti o i resti di strutture rinvenuti durante lo scavo archeologico nell’area.
Questo ha portato anche alla scoperta di notevoli manufatti lignei: una piroga monossile – ottenuta cioè da un solo tronco d’albero – appoggiata ai pali della palafitta costituita da due segmenti di tronco di quercia a sezione semicircolare internamente cava e un giogo completo, rinvenuto alla quota dello sterile.
Nel settore E invece, sono stati scavati tutti i livelli superficiali della media età del Bronzo, fino a giungere sulla testa degli stati torbosi di Bronzo Antico 2, alla cui quota affiorano le strutture palafitticole.
Di pari passo con lo scavo, si procede con lo studio dei materiali rinvenuti, al fine di poter dare pronta pubblicazione dei contesti delle fasi più recenti dell’abitato.
Ringraziamenti e credits
Lo scavo è condotto in concessione ministeriale al Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, responsabile scientifico è la dottoressa Marta Rapi. La campagna è stata attuata con fondi di Ateneo e di Regione Lombardia (bandi regionali per la promozione di interventi di valorizzazione di aree archeologiche e siti UNESCO, art. 17-18-20 L.R. 25/2016).
Si ringraziano per la collaborazione
Comune di Desenzano del Garda e Museo Civico Archeologico “G. Rambotti”
SABAP BG-BS,
SABAP CO-LC-VA-SO e Laboratorio di restauro del legno bagnato di Milano.
Si ringraziano inoltre
- per il permesso a svolgere le indagini nei terreni di sua proprietà la signora Maura Grassi;
- per il supporto logistico la famiglia Pegoraro e
- Comune e Protezione Civile di Lonato,
- Gruppo paracadutisti e Protezione Civile di Calcinato (BS),
- Gruppo Scout 1 di Rivoltella-Desenzano e dott. D. Scalvini.
Studi in corso e collaborazioni
Analisi dendrocronologiche – supervisione: prof. em. P.I. Kuniholm; analisi: dott. R. Calvetti, dott. S.Marconi e dott.ssa I.Pezzo (Laboratorio di Dendrocronologia, Fondazione Museo civico di Rovereto); dott. T. Wazny (Nicolaus Copernicus University in Torun, Poland – Institute for the Study, Conservation and Restoration of Cultural Heritage, Balkan-Aegean Dendrochronology Project).
Analisi paleo-ambientali e paleobotaniche – supervisione: dott. C. Ravazzi, dott.ssa R. Perego (CNR-Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali di Milano).
Analisi micromorfologiche – dott. C. Nicosia (Università di Padova).
Studio archeozoologico – supervisione: prof. U. Tecchiati, dott.ssa A. Amato (Università degli Studi di Milano).
Restauro e conservazione dei legni bagnati: supervisione: dott.ssa A. Gasparetto, dott.ssa B. Grassi (Laboratorio di restauro del legno bagnato di Milano della Soprintendenza SABAP CO-LC_VA-SO).
Studio dei contesti e dei materiali archeologici – supervisione prof.ssa M. Rapi.