Articolo a cura di Paolo Leone, ricercatore presso l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (IBBA) – CNR.
Nell’ambito del progetto CASTANEVAL stiamo studiando la digeribilità della sostanza organica per ottimizzare l’utilizzo delle castagne nell’alimentazione animale.
Le castagne sono sempre state utilizzate come fonte di energia nell’alimentazione animale, sia come alimento somministrato in allevamento, sia nell’attività pascolativa di animali domestici e selvatici.
Che origine hanno le castagne utilizzate per l’alimentazione animale?
Lungo tutta la filiera si generano scarti, costituiti da castagne di ridotte dimensioni, ammalorate, rotte, in frammenti fino alle farine andate a male. Inoltre, le castagne possono essere recuperate da stock di produzioni invendute.
Questi prodotti possono essere somministrati freschi, ovvero ridotti in farine e in pastoni, per l’alimentazione di maiali -per avere carni più saporite-, di vacche e piccoli ruminanti – per avere più latte-, e infine di conigli e pollame.
Quali sono gli aspetti positivi dell’alimentazione a base di castagne?
La farina di castagna contribuisce a soddisfare i fabbisogni energetici degli animali migliorando la qualità delle carni e dei prodotti trasformati. Questa fonte alimentare contribuisce inoltre alla riduzione del contenuto di azoto in feci e urine, con effetti benefici sull’ambiente.
Cosa succede nelle selve castanili?
Finita la raccolta nelle selve castanili e nei castagneti si possono lasciar pascolare animali, maiali soprattutto, ma anche grandi e piccoli ruminanti, che oltre a mangiare i resti rimasti sul suolo, con il calpestio delle superfici e lo spandimento naturale di deiezioni contribuiscono alla biodiversità e alla vitalità dei terreni.
Le selve sono anche assiduamente frequentate da animali selvatici che sono ghiotti di castagne, come gli ungulati, tra cui i cinghiali, che, per il loro modo di cercare il cibo, provocano purtroppo danni al suolo e alla vegetazione.
Quale ruolo possono avere gli studi condotti nel progetto CASTANEVAL?
I ricercatori di CASTANEVAL sono impegnati a valutare il valore nutrizionale di alcuni genotipi delle castagne campionate, con particolare attenzione al contenuto di tannini -sostanze note per attività antibatterica, antivirale e antiossidante- che sono presenti nel pericarpo (la pellicina attorno al seme), per garantire il loro miglior utilizzo nell’alimentazione del coniglio e nel pollo da carne.