La farina di castagne

Articolo a cura di Diana Gervasoni, assegnista presso l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Un po’ di storia…

Il castagno ha una lunga storia di utilizzo e apprezzamento che risale all’antichità. Già nel IV secolo a.C., Senofonte si riferiva a questa pianta chiamandola “albero del pane”, termine utilizzato diversi secoli dopo anche da Marziale e Virgilio. Nel medioevo, era una pianta fortemente apprezzata per la sua straordinaria capacità di sfamare intere popolazioni delle zone montane, tanto che non è raro trovare raffigurazioni degli usi del castagno nelle miniature del tempo. Anche Giovanni Pascoli dedicò al castagno interi componimenti all’interno della sua raccolta Myricae, enfatizzando il ruolo di questa maestosa pianta nella civiltà contadina dei tempi passati. 


Da Taccuinum Sanitatis, fine XIV sec.
L’immagine documenta l’uso comune di bollire le castagne per il loro consumo
«Per te i tuguri sentono il tumulto/
or del paiolo che inquïeto oscilla;/
per te la fiamma sotto quel singulto/
crepita e brilla:/
tu, pio castagno, solo tu, l'assai/
doni al villano che non ha che il sole;/
tu solo il chicco, il buon di più, tu dai/
alla sua prole;»
(Giovanni Pascoli, Il castagno)

Nel medioevo, la farina di castagne veniva utilizzata per la panificazione, sostituendo in tutto o in parte la farina di cereali durante annate di carestia o in zone montane dove le colture di cereali erano poco abbondanti.

Castagne e cucina

Ancora oggi, le castagne, sono un ingrediente prezioso in cucina. Si tratta di un frutto dalle ottime qualità nutrizionali, adatto a una vasta gamma di preparazioni culinarie, sia dolci che salate.

La farina di castagne, in particolare, si è dimostrata essere una valida alternativa alle farine tradizionali anche per chi segue una dieta priva di glutine. Questo alimento, infatti, non solo conferisce un sapore caratteristico ai piatti, ma offre anche numerosi benefici nutrizionali: è ricca di proteine ad elevato valore nutrizionale, povera di grassi e contiene vitamine del gruppo B, vitamina E oltre ad elementi minerali come potassio, magnesio e fosforo.


Paolo Antonio Barbieri, Natura morta in cucina, 1640

Spesso, la qualità nutrizionale dei prodotti senza glutine è inferiore rispetto alle alternative tradizionali. Tra le principali criticità dei prodotti senza glutine ci sono il basso contenuto di vitamina B e di fibre e l’elevato indice glicemico. In questo contesto, quindi, l’utilizzo di farina di castagne all’interno di alimenti privi di glutine può contribuire ad integrare nutrienti spesso carenti in questo tipo di diete.

Inoltre, la farina di castagne conferisce ai prodotti un sapore caratteristico, arricchendo le preparazioni con note dolci e leggermente terrose. Questo permette di ampliare le possibilità culinarie per chi segue una dieta senza glutine, ma anche per chi vuole ampliare le proprie scelte alimentari.

Con il suo ricco profilo nutrizionale, il suo impatto positivo sulla salute e il suo sapore caratteristico, la farina di castagne si conferma come un’opzione salutare, gustosa e adatta a tutti per arricchire la propria dieta.

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