Alla scoperta dei castagni monumentali

Articolo a cura di Eleonora Cominelli, ricercatrice presso l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria – IBBA –
Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR

Un albero ha bisogno di due cose: sostanza sotto terra e bellezza fuori.
Sono creature concrete ma spinte da una forza di eleganza.
Bellezza necessaria a loro è vento, luce, uccelli, grilli, formiche
e un traguardo di stelle verso cui puntare la formula dei rami.

Erri De Luca (Tre cavalli, Feltrinelli, 1999)

Quando un albero si definisce monumentale?

I criteri di attribuzione del carattere di monumentalità sono i seguenti e almeno uno deve essere soddisfatto:

  • il pregio legato all’età e alle dimensioni,
  • il pregio legato alla forma e al portamento,
  • il valore ecologico,
  • il pregio legato alla rarità botanica,
  • il pregio legato all’architettura vegetale,
  • il pregio storico-culturale-religioso,
  • il pregio paesaggistico.

Il censimento degli alberi monumentali italiani viene aggiornato ogni anno dai Comuni che trasmettono le loro proposte alla Regione, e se, in seguito all’istruttoria regionale, la pianta è ritenuta monumentale, viene sottoposta al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), per il suo inserimento nell’Elenco degli Alberi monumentali d’Italia. Nel 2023 il numero complessivo di alberi monumentali o sistemi omogenei di alberi iscritti in Elenco ammontava a 4288 unità, di cui 103 castagni. Secondo il più recente censimento della Regione Lombardia, aggiornato a giugno 2024, gli alberi monumentali in Regione sono 431 di cui 11 castagni.

Qual è il castagno monumentale più famoso d’Italia?

Sicuramente è il Castagno dei Cento Cavalli, eletto albero italiano dell’anno 2021, riconosciuto dall’UNESCO come “Patrimonio mondiale messaggero di pace”, uno degli alberi più antichi (2000-3000 anni) e grandi al mondo (è alto 22 metri con una circonferenza di 57,9 metri e una chioma che copre un’area di circa mille metri quadrati) che si trova a sant’Alfio, in provincia di Catania, alle pendici dell’Etna. La leggenda narra che il suo nome nacque nel XIII secolo, quando la regina Giovanna I d’Angiò si riparò da un temporale, sotto le sue impressionanti fronde, con i suoi 100 cavalieri. Recentemente, dal vetusto albero sono stati tolti 250 quintali di materiale legnoso, ormai secco a causa del cancro corticale e degli eventi atmosferici, che ne stavano mettendo a rischio l’esistenza.

Perchè studiare la genetica degli alberi monumentali?

Nonostante la loro riconosciuta importanza, si sa ancora relativamente poco sulla distribuzione, l’abbondanza e la biologia dei grandi alberi secolari. In uno scenario di cambiamenti climatici globali, la caratterizzazione genetica degli alberi monumentali può essere cruciale per:

  • migliorare la nostra comprensione della storia e dell’evoluzione della specie;
  • aumentare la conoscenza e l’utilizzo delle risorse genetiche della specie;
  • guidare futuri studi genetici ed ecofisiologici finalizzati a valutare il potenziale di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici.

Tutti questi punti hanno un’importanza cruciale per la conservazione della biodiversità a tutti i livelli e i programmi di gestione delle risorse genetiche forestali.

Alcuni colleghi di CNR-IRET, coinvolti nel progetto CASTANEVAL, hanno condotto un interessante studio su novantanove castagni monumentali dell’Italia centro-meridionale, utilizzando gli stessi marcatori genetici che stiamo usando in CASTANEVAL. I risultati hanno messo in evidenza una considerevole variabilità genetica in questi grandi castagni antichi che è stata conservata solo in parte nelle popolazioni contemporanee. Questi risultati possono esser utilizzati per rivelare i caratteri genetici che hanno permesso l’invecchiamento naturale o la conservazione da parte dell’uomo di questi alberi antichi (per esempio: adattamento, resistenza ai parassiti o caratteristiche di alta qualità). Gli studi futuri dovrebbero concentrarsi sul monitoraggio e sul campionamento dei castagni longevi in tutto l’areale italiano di distribuzione della specie.

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