In qualsiasi elaborato scritto capita spesso di citare o parafrasare testi altrui. Non tutte le modalità, però, sono accettabili; e alcune strategie sono preferibili ad altre. Qui di seguito ti propongo alcuni esempi di “buono e cattivo uso” di citazioni e parafrasi.
Consideriamo il seguente testo di Friedrich von Hayek:
“A proposito degli oggetti dell’attività umana che rientrano nell’ambito di competenza delle scienze sociali, e a proposito delle stesse attività umane, è opportuno richiamare l’attenzione su questa importante caratteristica: che nell’interpretazione delle attività umane noi, per effetto di un inconscio e istintivo automatismo, siamo indotti a classificare insieme, come manifestazioni diverse di un medesimo oggetto o atto, una numerosa serie di fatti fisici che possono presentarsi senza alcuna proprietà fisica comune.” (F. von Hayek, L’abuso della ragione, tr. it. SEAM, Roma 1997, p. 54.)
Immaginiamo che sei differenti studenti utilizzino questo passo nelle loro tesi di laurea
(1) A proposito degli oggetti dell’attività umana che rientrano nell’ambito di competenza delle scienze sociali, e a proposito delle stesse attività umane, è opportuno richiamare l’attenzione su questa importante caratteristica: che nell’interpretazione delle attività umane noi, per effetto di un inconscio e istintivo automatismo, siamo indotti a classificare insieme, come manifestazioni diverse di un medesimo oggetto o atto, una numerosa serie di fatti fisici che possono presentarsi senza alcuna proprietà fisica comune.
Questo è vero e proprio plagio: è semplicemente la traduzione italiana di un passo che è stato copiato senza indicare la fonte.
(2) Secondo Hayek, a proposito degli oggetti dell’attività umana che rientrano nell’ambito di competenza delle scienze sociali e a proposito delle stesse attività umane, è opportuno richiamare l’attenzione su questa importante caratteristica: che nell’interpretazione delle attività umane noi siamo indotti a classificare insieme, come manifestazioni diverse di un medesimo oggetto o atto, una numerosa serie di fatti fisici che potrebbero non essere accomunati da alcuna proprietà fisica.
Questo caso sfiora il plagio. Qui abbiamo l’indicazione che la fonte dell’idea è Hayek, ma non è chiaro se le parole stesse siano di Hayek (come in effetti è).
(3) Le scienze sociali hanno a che fare con attività umane che condividono un’importante caratteristica: nell’interpretarle, classifichiamo insieme numerosi fatti fisici che non hanno in comune alcuna proprietà fisica.
Di nuovo, siamo di fronte a un caso di plagio: la parafrasi è troppo vicina all’originale e non cita la fonte, sicché si tratta di un tentativo di appropriarsi di un’idea altrui.
(4) Stando a Hayek (1997, 81), le scienze sociali si occupano di attività umane che condividono un’importante caratteristica: nell’interpretarle, consideriamo in un’unica categoria numerosi fatti fisici che potrebbero non avere in comune alcuna proprietà fisica.
Questo non è plagio, poiché la fonte è indicata con chiarezza. Tuttavia, si tratta di una presentazione assai povera dell’idea di Hayek: la parafrasi è troppo vicina all’originale; si limita a recepirla ma non la chiarisce. In questo caso una citazione integrale del passo, accompagnata dall’indicazione della fonte e da un’analisi critica sarebbe stata una scelta più opportuna.
(5) Secondo alcuni autori, “a proposito degli oggetti dell’attività umana che rientrano nell’ambito di competenza delle scienze sociali” è che l’interpretazione delle attività umane fa sì che vengano raccolti sotto un’unica categoria, “come manifestazioni diverse di un medesimo oggetto o atto”, numerosi fatti che, da un punto di vista fisico, “che possono presentarsi senza alcuna proprietà fisica comune” (Hayek 1997, 81).
Nemmeno questo è plagio, ma anche in questo caso si tratta di una presentazione molto povera dell’idea di Hayek. La fonte è indicate chiaramente, ma c’è un uso eccessivo del testo originale senza alcun tentativo di approfondimento. Anche qui, la citazione integrale del passo e la sua analisi sarebbero state più indicate.
(6) Quale differenza intercorre fra un’entità come il denaro ed entità come gli atomi di idrogeno? Una risposta, avanzata da Hayek (1997, 81), è che entità come gli atomi sono classificate sulla base delle proprietà fisiche che condividono. Per esempio, un atomo di idrogeno condivide con altre entità dello stesso tipo la proprietà di avere un certo peso atomico o un determinato numero di protoni, elettroni e neutroni. Il denaro, invece, può avere incarnazioni differenti: una banconota, una pepita d’oro, una tessera di plastica, un assegno, un pacchetto di sigarette o qualsiasi altra entità fisica che venga considerata “denaro” in una società data in un determinato tempo. Hayek, inoltre, dichiara che la classificazione di differenti entità fisiche in base alla loro funzione sociale ha luogo il più delle volte spontaneamente e inconsapevolmente.
Questo non è plagio e anzi rappresenta un modo corretto di citare, parafrasare e argomentare sulla base di una fonte testuale. Si tratta di una parafrasi creativa, che indica chiaramente la fonte ma pure tenta un’elaborazione e una chiarificazione personale del testo di Hayek utilizzato.