Alla scoperta del Castagno Europeo: un viaggio tra storia, tradizioni e sapori

Conoscere la pianta del castagno è un passo fondamentale per comprendere l’importanza del progetto Castaneval.
Articolo a cura di Carlo Massimo Pozzi, professore associato presso l’Università degli studi di Milano

Cominciamo con un po’ di nomenclatura.

Nome latino: Castanea sativa
Famiglia: Fagaceae
Dove trovarlo: Diffuso in Europa meridionale e orientale, in Italia presente soprattutto nelle zone montane e collinari

Come faccio a riconoscere un castagno?

  • Albero: Fusto robusto e ramificato, chioma ampia e folta.
  • Corteccia: Liscia e grigia negli alberi giovani, diventa più scura e rugosa con l’età, con profonde fessure longitudinali.
  • Foglie: Caducifoglie, lanceolate e seghettate, di colore verde brillante.
  • Fiori: Piccoli e gialli, riuniti in infiorescenze a pannocchia.
  • Frutti: Castagne, rivestite da un involucro spinoso chiamato riccio.

Il castagno è un bellissimo albero, che ispirò anche grandi artisti, per esempio, sapevate che Van Gogh dipinse un castagno in fiore nel 1887?

Qualche curiosità

  • Il castagno europeo è un albero da frutto molto longevo, può vivere anche più di 500 anni. Un esemplare monumentale in provincia di Catania, il Castagno dei Cento Cavalli, vanta un’età stimata di oltre 2000 anni e una circonferenza del tronco di oltre 20 metri. Il suo nome deriva dalla leggenda secondo la quale sotto le sue fronde riposarono cento cavalieri durante una battuta di caccia. E fu proprio sotto un castagno che si nascose Giovanna d’Arco, in fuga dai soldati inglesi!
  • In Trentino-Alto Adige si trova il castagno più grande d’Europa, con una circonferenza del tronco di oltre 12 metri.
  • Nel 1783, in Francia, un castagno gigante venne utilizzato per costruire una barca a remi. La barca, chiamata “Le Castagnier“, era lunga 18 metri e poteva trasportare fino a 20 persone.
  • Il legno di castagno è molto resistente e versatile, utilizzato per la produzione di mobili, utensili, botti, palafitte e persino per la costruzione di case. La sua resistenza all’acqua lo rende ideale per la realizzazione di infissi e tegole.
  • Le castagne sono un alimento ricco di calorie e nutrienti, un tempo rappresentavano una risorsa alimentare fondamentale per le popolazioni montane. Nel Medioevo, le castagne venivano utilizzate per curare diverse malattie. La farina di castagne era considerata un rimedio efficace contro la diarrea, mentre le foglie venivano utilizzate per preparare impiastri per le ferite. Ancora oggi, le castagne sono protagoniste di numerose ricette tradizionali, come caldarroste, castagnaccio, minestre e dolci. Nel 1600, tra Toscana ed Emilia-Romagna, venivano prodotti i “cucchiaroli”, o “vecchioni”, cioè dei marroni parzialmente seccati e poi bolliti, in pratica una castagna secca, ma morbida e agrodolce. Oggi questa tradizione è praticamente scomparsa…

Un po’ di storia…

La coltivazione del castagno in Europa ha origini antiche, risalenti all’epoca romana. In Italia, la diffusione del castagno si è intensificata nel Medioevo, grazie all’opera dei monaci che ne favorirono la piantumazione nelle zone montane. Il castagno ha avuto un ruolo importante nella storia economica e sociale delle comunità montane, fornendo cibo, legna da ardere e materiale per la costruzione. Nel Medioevo, le castagne erano considerate un dono prezioso. Venivano spesso offerte come tributo ai signori feudali o utilizzate come baratto per ottenere altri beni. In alcune comunità montane, esisteva la cosiddetta “legge del castagno”. Questa legge stabiliva che i castagneti fossero di proprietà comune e che i frutti potessero essere raccolti da tutti gli abitanti del villaggio; ma attenzione! Oggi non è più così, i castagneti sono proprietà privata!

Tradizioni e folklore

In molte zone d’Italia, il castagno è legato a tradizioni e leggende popolari. In alcune culture, il castagno era considerato un albero sacro, associato alla figura del dio della foresta. Ancora oggi, in alcune località, si organizzano feste e sagre dedicate al castagno e ai suoi prodotti.

Sapori autunnali

Le castagne sono un ingrediente versatile in cucina, utilizzate per la preparazione di piatti salati e dolci. Le caldarroste, le castagne arrostite sul fuoco, sono una vera e propria golosità autunnale. Il castagnaccio, un dolce tipico toscano, è una torta morbida e saporita a base di farina di castagne. Le castagne possono essere utilizzate anche per la preparazione di minestre, risotti, pasta, ripieni e confetture.

Foto di Elevate su Unsplash

Sapevate che le castagne vengono anche usate per arricchire di aroma e corposità la birra?
La birra di castagne ha un colore ambrato o bruno, con una schiuma densa e persistente. Il suo aroma è caratterizzato da note tostate di castagna, che si intrecciano a sentori di biscotto, miele e frutta secca. Il gusto è morbido e vellutato, con un finale leggermente amarognolo. La gradazione alcolica varia in base alla ricetta, ma generalmente si aggira intorno al 5-7. Le sue origini risalgono all’epoca medievale, quando le castagne erano un alimento di base per le popolazioni rurali. In alcune zone, la birra di castagne era considerata una bevanda “energetica” per i lavoratori manuali.

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