Progetto

Comizi d’amore. Il cinema e la questione sessuale in Italia (1948-1978)
Bando PRIN 2015
Protocollo: 2015YPLTLW_004
Settore ERC: SH5
Durata: 36 mesi

Principal Investigator:
Tomaso Subini, Università degli Studi di Milano

Altre unità di ricerca:
Francesco Di Chiara, Università E-CAMPUS
Valentina Re, Università degli Studi Link Campus University
Federico Vitella, Università degli Studi di Messina

Il progetto si pone un duplice scopo. Da un lato intende studiare come la sessualità abbia trovato rappresentazione nel cinema italiano nel periodo compreso tra il 1948 (data delle prime elezioni della nuova Repubblica che consegnano alla DC il governo del Paese per oltre quarant’anni) e il 1978 (data che vede l’apertura in Italia delle prime sale destinate alla proiezione del film pornografico). Dall’altro indagare i discorsi prodotti in Italia sulla sessualità per come è stata specificamente affrontata dal cinema, anzitutto italiano ma non solo. L’analisi delle modalità con cui il cinema ha rappresentato la questione sessuale verrà dunque contestualizzata nel più ampio ambito dei discorsi sui rapporti tra il cinema e la sessualità, che il progetto intende ricostruire attraverso lo scavo d’archivio e lo spoglio di quotidiani e riviste.
Ci si chiederà come la tematizzazione dei principali aspetti culturali connessi alla questione sessuale (famiglia, educazione sessuale, matrimonio, contraccezione, divorzio, prostituzione, castità, omosessualità, masturbazione, osceno, pornografia, ecc.) da parte del cinema italiano negli anni 1948-1978, e del cinema straniero distribuito in Italia nello stesso periodo, a fronte di un disordinato e discontinuo ma progressivo e inesorabile allargamento del visibile specificamente sessuale tanto nella produzione riconducibile al cinema d’autore quanto in quella del cinema cosiddetto popolare, sia stata discussa dalle principali tradizioni culturali italiane e abbia trovato sfogo nel dibattito pubblico.
Scopo finale del progetto è capire quale ruolo il cinema abbia avuto nei processi di ridefinizione delle identità di genere e nei conflitti culturali intorno alla questione sessuale ampiamente intesa, nel più generale processo di modernizzazione della società italiana del dopoguerra.

Il metodo utilizzato per perseguire tale scopo è duplice. Da un lato l’analisi dei film, dei materiali promozionali e delle riviste specializzate condotta secondo una prospettiva culturalista, finalizzata a storicizzare tempi, modi, generi e forme delle modalità con cui il cinema italiano ha dato rappresentazione ai diversi aspetti della questione sessuale contribuendo significativamente ai processi di caduta dei tabù dell’osceno. Dall’altro lo scavo d’archivio e lo spoglio della pubblicistica di cultura generalista con il fine di reperire la documentazione per stendere quadri di insieme in grado di tracciare i contorni, le specificità e l’evoluzione dei discorsi sulla sessualità, elaborati nell’Italia tra il 1948 e il 1978 a partire dalla rappresentazione che della stessa è stata data dal cinema.

I dati più interessanti che ci si aspetta la ricerca faccia emergere, e che saranno pertanto oggetto di particolare attenzione in sede di analisi, sono quelli connessi alla natura conflittuale del confronto intorno a una questione, quella sessuale, che implica così profondamente le identità, della persona e dei gruppi.

(Nelle immagini dall’alto: Break-up, Marco Ferreri 1965; La notte, Michelangelo Antonioni 1961; Boccaccio ’70, Le tentazioni del dottor Antonio, Federico Fellini, 1962)