N. 01_marzo 2021 L’informazione prima di tutto: l’impatto ambientale della produzione di latte spiegato dal progetto CLEVERMILK

La produzione di latte, come tutte le attività umane, si sa, ha un certo effetto sull’ambiente. Il progetto Clevermilk si propone di spiegare in breve l’impatto di questa produzione e il metodo con cui vengono calcolate solitamente le emissioni.

Si stima che, solo in Italia, le emissioni annue di gas serra siano pari a circa 428 milioni di tonnellate e che il settore zootecnico sia responsabile del 5,6% di queste emissioni (Ispra, 2018). Più della metà di queste deriva dagli allevamenti di bovini, e, in particolare, il settore delle bovine da latte, responsabile del 37% della CO2 eq. emessa complessivamente dal settore zootecnico, costituisce l’allevamento più impattante sul cambiamento climatico. Risulta, infatti, che per ogni chilogrammo di latte prodotto, vengano emessi da un minimo di 0,96 a un massimo di 2,32 kg di CO2 eq., per una media di circa 1,37 kg di CO2 eq./kg latte (Gislon et al., 2020).

Per il calcolo dell’impatto della produzione di un alimento, come il latte, viene solitamente utilizzato il metodo Life Cycle Assessment-LCA. Questo metodo consente di valutare in modo complessivo l’impatto ambientale di ogni fase produttiva, valutando l’effetto dell’intero ciclo di vita del prodotto. Da un lato, vengono considerate le materie prime e l’energia usata nei processi, in una parola, gli input necessari alla produzione; per esempio, nel caso del latte, vengono esaminati i processi di produzione dei foraggi e dei concentrati per l’alimentazione degli animali, i materiali utilizzati per le lettiere, i fertilizzanti per le coltivazioni, il gasolio consumato per le lavorazioni colturali, etc. Dall’altro lato, vengono calcolati gli output, quindi tutto ciò che è prodotto dal sistema (latte e carne), comprese le emissioni di gas.

Lo studio LCA è molto importante per prendere consapevolezza, in primo luogo, del peso ambientale delle varie fasi produttive, distinguendo così l’impatto prodotto da processi interni all’azienda agricola e dai processi esterni ad essa; in secondo luogo, grazie a questo sistema, è possibile individuare gli elementi che contribuiscono maggiormente all’impatto ambientale.

Lo studio dell’impatto ambientale della produzione del latte consente di capire quali scelte gestionali (legate ad esempio al piano colturale, agli alimenti acquistati, al numero di animali in produzione, alla razza allevata ecc.) possono essere utili per ridurre l’impatto sull’ambiente della produzione di latte.

Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto CLEVERMILK, cofinanziato dall’operazione 1.2.01 “Informazione e progetti dimostrativi” del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 della Regione Lombardia. Il progetto è realizzato da Università degli Studi di Milano e Associazione Regionale Allevatori Lombardia