“A caccia di stelle armati di torce”?
Tre modelli di razionalità teologica fra XI e XII secolo:
Pier Damiani, Anselmo d’Aosta e Pietro Abelardo
Articolazione in moduli
e programma definitivo per non-frequentanti
(le letture integrative per chi non ha potuto
frequentare il corso sono indicate con *)
Il corso, articolato in 3 moduli di 20 ore, vale per tutti i corsi di laurea (quadriennale, triennale e magistrale) i cui ordinamenti contemplino la possibilità di scegliere l’esame di Storia della filosofia medievale per 9 o 6 CFU. Gli studenti che portano il programma da 6 crediti sono tenuti a preparare – oltre alla Parte generale – solo due fra i moduli del corso monografico, concordati (anche via mail) con il docente.
Parte generale
Per acquisire una conoscenza adeguata del contesto generale al cui interno si sviluppa il pensiero medievale, conoscenza indispensabile per la preparazione di tutti i moduli, gli studenti sono tenuti ad avvalersi del seguente strumento:
– S. Simonetta, Il Medioevo, in Filosofia e cultura, a cura di A. La Vergata-F. Trabattoni, vol. 1, Firenze, La Nuova Italia, 2007, pp. 454-481 e pp. 516-689
o, in alternativa
– S. Simonetta, La filosofia nel Medioevo, in Filosofia cultura cittadinanza, a cura di A. La Vergata-F. Trabattoni, vol. 1, Firenze, La Nuova Italia, 2011, pp. 438-590.
Modulo 1. Pier Damiani e l’impossibilità di affidarsi alle regole della ragione per delineare la sfera dell’onnipotenza divina
1.1. Pier Damiani, De divina omnipotentia e altri opuscoli, a cura di P. Brezzi, Firenze 1943, pp. 53-133 e pp. 143-153 (disponibili in fotocopie presso l’ufficio fotocopie del Dipartimento di Filosofia – I° piano);
1.2. A. Cantin, Fede e dialettica nell’XI secolo, Milano 1996, solo cap. 5, pp. 73-82 (disponibili in fotocopie);
1.3.* G. D’Onofrio, Storia della teologia nel Medioevo, vol. I (I princìpi), Casale Monferrato, Piemme, 1996, pp. 439-444 (disponibili in fotocopie).
Modulo 2. “Credere per poter intendere”: Anselmo d’Aosta e lo sforzo di comprensione razionale della fede
2.1. Anselmo d’Aosta, Monologion, a cura di I. Sciuto, Milano 1995, pp. 43-59, 67-85, 127-129, 135-153 e 201-209 (disponibili in fotocopie);
2.2. Anselmo d’Aosta, Proslogion, a cura di L. Pozzi, Milano 1992 (ed ediz. seguenti), pp. 59-133 e 161-226;
2.3. S. Vanni Rovighi, Introduzione ad Anselmo d’Aosta, Roma-Bari, 1987, pp. 20-63 (disponibili in fotocopie).
2.4.* M. Parodi, Il conflitto dei pensieri. Studio su Anselmo d’Aosta, Bergamo, Lubrina, 1988, pp. 89-187 (disponibili in fotocopie).
3. Il metodo teologico abelardiano e la polemica contro ogni credo ridotto alla ripetizione di formule vuote
3.1. Pietro Abelardo, Teologia del sommo bene, a cura di M. Rossini, Milano, 1996, pp. 99-115, 141-167 (disponibili in fotocopie);
3.2. Pietro Abelardo, Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano, a cura di Mt. Fumagalli Beonio Brocchieri, Milano 1992, pp. 41-55, 141-153, 265-271 e 279-297 (disponibili in fotocopie);
3.3. Mt. Fumagalli Beonio Brocchieri, Introduzione a Abelardo, Roma-Bari, 1988, pp. 58-74 e 87-99 (disponibili in fotocopie).
3.4.* J. Jolivet, Abelardo. Dialettica e mistero, Milano, Jaca Book, 1996, pp. 19-48 e pp. 71-80 (disponibili in fotocopie).