In data 2 febbraio 2021, su richiesta della Commissione Permanente Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato della Repubblica, si è tenuta un’audizione riguardante le problematiche connesse ai cambiamenti climatici, con particolare riferimento al loro impatto sul settore agricolo. L’audizione dal titolo “Allevamenti, sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici” è stata presentata da Bruno Ronchi, professore ordinario di nutrizione e alimentazione animale dell’Università degli Studi della Tuscia, e redatta dal Comitato Consultivo “allevamenti e prodotti animali” dell’Accademia dei Georgofili, di cui è coordinatore.
Il documento redatto per l’audizione espone, nei primi paragrafi, le conoscenze scientifiche riguardanti l’impatto ambientale dei principali sistemi zootecnici presenti in Italia. In particolare, si parla di emissioni di gas climalteranti, di emissioni di ammoniaca e rilascio di nitrati e di consumo delle risorse idriche.
Di seguito, vengono evidenziati i progressi degli ultimi anni finalizzati al miglioramento della sostenibilità ambientale negli allevamenti zootecnici italiani. Vengono citati, per esempio, i programmi di selezione genetica, i quali hanno contribuito all’aumento dell’efficienza alimentare e alla riduzione delle escrezioni ambientali di azoto, minerali e metano; viene nominata poi la crescente attenzione al benessere animale, che ha consentito una riduzione nell’incidenza delle malattie e nell’uso dei farmaci, e un miglioramento delle performance produttive animali; ancora, vengono menzionati i progressi relativi al controllo e alla tracciabilità del farmaco, i quali hanno contribuito al contenimento dell’abuso di antibiotici e alla promozione di sostanze alternative a questi, come probiotici, prebiotici, simbiotici, oli essenziali e acidi organici.
Di particolare interesse, tra i paragrafi del documento, quello illustrante le tecnologie innovative in grado di migliorare l’efficienza produttiva e la sostenibilità ambientale degli allevamenti. Sono molti, infatti, i sensori e le strumentazioni in grado di migliorare l’efficienza dell’intero sistema aziendale, oltre ai sistemi di rilevazione di parametri del comportamento animale e delle performance produttive, citati nei post precedenti.
Nel documento, si parla, per esempio, dei sistemi di caratterizzazione e di dosaggio degli alimenti, importanti per formulare razioni altamente digeribili e che, in modo preciso, vanno a soddisfare il fabbisogno dell’animale; e ancora, si citano sensori di registrazione dei parametri ambientali, quali l’umidità e la temperatura, le strumentazioni diagnostiche ad uso veterinario, la disponibilità di macchine agricole e trattrici sempre più efficienti, che ottimizzano i tempi e la precisione di lavoro.
Il Comitato Consultivo “allevamenti e prodotti animali”, evidenzia, inoltre, gli ampi margini di miglioramento ancora possibili nel campo dell’innovazione, della ricerca e del trasferimento tecnologico. Lo studio di questi margini di miglioramento è uno dei punti focali anche del progetto Clevermilk.
Il raggiungimento di migliori risultati nella mitigazione dell’impatto ambientale è fondamentale e, per di più, si ricorda nel documento, non avrebbe solo una ripercussione estranea alle aziende: i cambiamenti climatici comportano, infatti, effetti diretti e indiretti sugli allevamenti zootecnici, vittime dell’innalzamento delle temperature e dell’aumento della variabilità climatica.
Il documento si conclude, quindi, sottolineando l’importanza dell’incentivazione tecnologica e della ricerca scientifica, elementi chiave per il progresso e lo sviluppo di un sistema produttivo aziendale efficiente e poco impattante.
Riferimenti bibliografici:
Atto n.355 del Senato della Repubblica: Affare sulle problematiche connesse al tema dei cambiamenti climatici con particolare riferimento al loro impatto sul settore agricolo: clicca qui