N. 02_giugno 2021 Il ruolo dell’allevatore: quali scelte gestionali consentono la produzione di un latte più sostenibile

La produzione di latte, come tutte le attività umane, si sa, ha un certo effetto sull’ambiente. In questo secondo depliant, il progetto Clevermilk si propone di illustrare in breve alcuni tra gli aspetti gestionali a cui prestare maggiormente attenzione per la produzione di un latte più sostenibile.

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Lezioni in pillole – microlezioni per le scuole superiori

Si è da poco concluso il ciclo di incontri organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia dell’Università degli Studi di Milano per le scuole superiori.

Dal 25 al 31 maggio 2021, si sono infatti tenuti dei brevi incontri per far conoscere agli studenti le diverse discipline del mondo agrario: sono state presentate lezioni di vario tipo, spaziando dalla genetica alla meccanica, dalla patologia vegetale agli allevamenti zootecnici.

Tra gli argomenti trattati, sono state affrontate anche le tematiche del progetto Clevermilk: nella lezione “Stalle da latte sostenibili: un’impresa impossibile?” si è parlato, infatti, di impatto ambientale, di sostenibilità delle stalle da latte e del ruolo che la zootecnia di precisione e le tecnologie possono avere nella riduzione delle emissioni aziendali.

La diffusione delle tecnologie nelle aziende zootecniche | anno 2020 – REPORT ISTAT

È stato di recente pubblicato il Report ISTAT 2020 relativo alla diffusione delle tecnologie nelle aziende zootecniche italiane. Nel report si evidenzia un complessivo miglioramento nel processo di digitalizzazione rispetto al censimento generale dell’agricoltura fatto nel 2010. Se dieci anni fa, infatti, solo il 3,8% delle aziende agricole aveva avviato un processo di digitalizzazione e l’1,2% navigava in Internet, oggi, quasi una azienda su tre è dotata di personal computer, di una connessione e delle competenze digitali. Sempre nel 2010, solo il 6,6% delle aziende zootecniche dichiarava una gestione informatizzata degli allevamenti, contro il 38,5 % censito nel 2020.

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Consumi e costi per le nuove tecnologie: un caso studio sui sistemi di alimentazione

Alcuni studi hanno dimostrato che aumentare la frequenza di alimentazione di una vacca ha effetti positivi sulla sua salute e sulla produttività: infatti, le visite alla mangiatoia saranno meglio distribuite nel tempo, riducendo gli eventi di competitività fra animali; inoltre, effettuando pasti ridotti ma più frequenti, l’ingestione della sostanza secca sarà ottimizzata, ottenendo una maggior stabilità del pH ruminale.

Le scelte gestionali di una azienda, però, non possono considerare solo benessere e salute degli animali. Una azienda deve essere sostenibile da un punto di vita economico, oltre che ambientale e sociale.

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Quando il supporto tecnologico diventa quasi indispensabile: la rilevazione degli estri nelle stalle da latte

Nelle aziende di vacche da latte, la gestione della riproduzione riveste un ruolo fondamentale: sembra banale, ma, se l’animale non viene fecondato correttamente e nel momento opportuno, non resterà gravido e non produrrà latte. L’individuazione del momento idoneo per l’inseminazione, ovvero la rilevazione dell’estro, non è semplice, soprattutto nei sistemi di allevamento dove si pratica l’inseminazione artificiale, sempre più numerosi rispetto ai pochi che ancora utilizzano il toro aziendale. Oltre ad individuare correttamente il momento dell’inseminazione, in modo che questa vada a buon fine, è fondamentale rilevare ogni calore della bovina, senza perdere cicli riproduttivi, in modo da ridurre l’intervallo inter parto di ogni animale e aumentare, così, l’efficienza dell’allevamento.

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