Il particolare tipo di calcare (detto oolite) con cui è stata scolpita la Venere di Willendorf – celebre statuetta paleolitica, alta appena 11 cm e realizzata oltre 25.000 anni fa – proverrebbe proprio dall’Italia.
La recente scoperta è dovuta a un team di ricerca costituito dall’Università di Vienna e dal Museo di Storia Naturale di Vienna.
Gli studiosi hanno ottenuto questi dati importanti sulla composizione della Venere con una tecnica chiamata tomografia micro-computerizzata (μCT, in breve) ovvero una analisi ai raggi X non invasiva che ricrea un modello virtuale dell’oggetto studiato, senza distruggerlo.
Questa ha permesso di studiare dettagliatamente la composizione della Venere senza prelevare campioni e di ottenere un modello 3D della statuetta.
Venere di Willendorf e il calcare del Garda
Il team di ricerca, come si evince dall’articolo appena pubblicato, ha confrontato la roccia con una serie di campioni di confronto prelevati in un’area che va dalla Francia all’Ucraina e dalla Sicilia alla Germania. Questo perché nei dintorni del sito in cui è stato trovato il manufatto non ci sono giacimenti di oolite. Questa dunque deve provenire da altri luoghi.
Il risultato? I campioni più simili alla Venere provengono uno dall’area del Lago di Garda e l’altro da un deposito dell’Ucraina orientale, a circa 240 km dal confine attuale con la Russia. Tuttavia, la la corrispondenza è maggiore con il campione del Lago di Garda, il che ha portato gli autori a concludere che l’oolite di cui è stata realizzata la Venere provenga molto probabilmente da lì.
Ma gli autori della ricerca non si sono fermati qui! Hanno tentato infatti di ricostruire i possibili percorsi attraverso cui l’oolite del Garda (o forse la stessa Venere) sia arrivata a Willendorf. Con una simulazione che tiene in considerazione diversi elementi della geografia del territorio, hanno individuato due possibili percorsi.
Ma come è arrivata lì? E perché? Finora gli autori hanno proposto alcune ipotesi, non ancora verificate.
Una complessa rete sociale
La Venere di Willendorf, una delle testimonianze più antiche della presenza di Homo Sapiens in Europa, è molto simile a quelle ritrovate in Ucraina e in Russia.
Il fatto che la statuetta abbia una relazione così stretta con il gardesano e i Monti Lessini testimonia ancora una volta la complessità e, forse, l’estensione di una rete sociale esistente già dal Paleolitico.