Le Grotte di Aisone. Indagini archeologiche e paleoambientali nella Valle Stura di Demonte (CN)

L’area protetta delle Grotte di Aisone, nella Valle Stura di Demonte, in Piemonte, custodisce numerosi ripari sotto roccia e grotte, probabilmente frequentate già dal Neolitico medio, tra il 4800 e il 4200 a.C. A suggerirlo sono le ricerche svolte da Ferrante Rittatore Vonwiller, professore di paletnologia all’Università di Milano, circa 60 anni fa e le indagini della Soprintendenza Archeologica del Piemonte svolte alla metà degli anni ’90.

La conformazione del territorio e le buone possibilità di comunicazione a media e lunga distanza, certamente presenti anche nella preistoria e nella protostoria sono ottimi indicatori per la frequentazione in antico. Per questo abbiamo deciso di intraprendere le indagini in quest’area sostanzialmente ancora intatta.

Campagna di ricognizione, luglio 2022. © PrECLab

Grotte di Aisone, gli obiettivi della ricerca

La ricerca ha lo scopo di comprendere come è cambiata l’area dalla preistoria all’età moderna e come è stata utilizzata nei secoli, attraverso l’esame dei dati pubblicati e non, i campionamenti del terreno e le campagne di scavo, la ricognizione del territorio e il rilievo topografico e tridimensionale, possibile grazie al supporto della cattedra di Topografia e cartografia del Politecnico di Torino.

Obiettivi delle indagini: raccogliere nuove informazioni sulle popolazioni preistoriche, ma anche favorire la tutela e la valorizzazione del territorio attraverso la raccolta dei dati e dei reperti sul campo.

Cosa ci aspettiamo…

Il riesame dei reperti, in collaborazione con il Museo Civico di Cuneo, permetterà di inquadrare meglio le prime e uniche ricerche svolte nell’area.

Grazie alla ricognizione del territorio individueremo i punti di maggior interesse dal punto di vista archeologico e potremo progettare le prossime campagne di scavo, grazie alle quali raccogliere reperti e ottenere dati sulla stratigrafia, resti faunistici e archeobotanici, campioni per la datazione al radiocarbonio e campioni di terreno.

Tutti questi elementi, uniti ad un attento rilievo topografico e all’analisi dei dati ottenuti in una prospettiva non solo locale, ma anche territoriale, permetteranno di definire le modalità di frequentazione dell’area, la sua economia e le modalità di sussistenza.

In altre parole, cercheremo di chiarire non solo quando e per quanto tempo l’uomo ha abitato la Valle Stura, ma anche come e con quali risorse e se queste arrivassero dai territori vicini o da più lontano, cercando di ricostruire nel modo più completo possibile il popolamento di questo splendido angolo del Piemonte.

Campagna di ricognizione, luglio 2022. © PrEcLab

Con chi collaboriamo

L’Università lavorerà in collaborazione e sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e con il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino per i rilievi topografici e alla modellizzazione territoriale.

Fondamentale poi è il contributo delle Aree Protette Alpi Marittime, ente gestore della Riserva naturale, dell’Unione montana Valle Stura e del Comune di Aisone, per la disponibilità, il supporto logistico e la conoscenza del territorio.