Le Grotte di Aisone. Indagini archeologiche e paleoambientali nella Valle Stura di Demonte (CN)
L’area protetta delle Grotte di Aisone, nella Valle Stura di Demonte, in Piemonte, custodisce numerosi ripari sotto roccia e grotte, probabilmente frequentate già dal Neolitico medio, tra il 4800 e il 4200 a.C. A suggerirlo sono le ricerche svolte da Ferrante Rittatore Vonwiller, professore di paletnologia all’Università di Milano, circa 60 anni fa e le indagini della Soprintendenza Archeologica del Piemonte svolte alla metà degli anni ’90.
La conformazione del territorio e le buone possibilità di comunicazione a media e lunga distanza, certamente presenti anche nella preistoria e nella protostoria sono ottimi indicatori per la frequentazione in antico. Per questo abbiamo deciso di intraprendere le indagini in quest’area sostanzialmente ancora intatta.
Grotte di Aisone, gli obiettivi della ricerca
La ricerca ha lo scopo di comprendere come è cambiata l’area dalla preistoria all’età moderna e come è stata utilizzata nei secoli, attraverso l’esame dei dati pubblicati e non, i campionamenti del terreno e le campagne di scavo, la ricognizione del territorio e il rilievo topografico e tridimensionale, possibile grazie al supporto della cattedra di Topografia e cartografia del Politecnico di Torino.
Obiettivi delle indagini: raccogliere nuove informazioni sulle popolazioni preistoriche, ma anche favorire la tutela e la valorizzazione del territorio attraverso la raccolta dei dati e dei reperti sul campo.
Cosa ci aspettiamo…
Il riesame dei reperti, in collaborazione con il Museo Civico di Cuneo, permetterà di inquadrare meglio le prime e uniche ricerche svolte nell’area.
Grazie alla ricognizione del territorio individueremo i punti di maggior interesse dal punto di vista archeologico e potremo progettare le prossime campagne di scavo, grazie alle quali raccogliere reperti e ottenere dati sulla stratigrafia, resti faunistici e archeobotanici, campioni per la datazione al radiocarbonio e campioni di terreno.
Tutti questi elementi, uniti ad un attento rilievo topografico e all’analisi dei dati ottenuti in una prospettiva non solo locale, ma anche territoriale, permetteranno di definire le modalità di frequentazione dell’area, la sua economia e le modalità di sussistenza.
In altre parole, cercheremo di chiarire non solo quando e per quanto tempo l’uomo ha abitato la Valle Stura, ma anche come e con quali risorse e se queste arrivassero dai territori vicini o da più lontano, cercando di ricostruire nel modo più completo possibile il popolamento di questo splendido angolo del Piemonte.
Con chi collaboriamo
L’Università lavorerà in collaborazione e sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e con il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino per i rilievi topografici e alla modellizzazione territoriale.
Fondamentale poi è il contributo delle Aree Protette Alpi Marittime, ente gestore della Riserva naturale, dell’Unione montana Valle Stura e del Comune di Aisone, per la disponibilità, il supporto logistico e la conoscenza del territorio.