Di archeologia spaziale, ovvero di quella branca della disciplina che indaga il rapporto dell’uomo antico col suo territorio, avevamo parlato anche nella prima stagione delle Colombare in diretta, raccontando la fase iniziale delle nostre ricerche a Negrar. Avevamo spiegato quale sia la strumentazione utilizzata e perché. Stavolta abbiamo rivelato qualche spoiler. Con questa seconda puntata dedicata al tema abbiamo infatti parlato dei nuovi risultati emersi dalla seppur breve campagna 2020 e anticipato ciò che ci aspettiamo dalla lunga campagna di scavo 2021, che si svolgerà da fine agosto ai primi di ottobre.
Ospiti della serata sono stati Cristiano Putzolu, archeologo esperto di rilievo topografico presso l’Università degli studi di Milano, e Luigi Magnini, archeologo dell’Università di Sassari e coordinatore del progetto STEMPA, ovvero Scavo, telerilevamento, studio dei materiali e del paesaggio dell’altopiano di Asiago.
Archeologia spaziale alle Colombare di Negrar: qualche anticipazione
I nuovi dati spaziali stanno confermando quello che già si intuiva dalle informazioni raccolte negli anni Cinquanta: il sito delle Colombare di Negrar doveva svolgere un ruolo di primo piano nella gestione del territorio della Valpolicella e nella relazione coi siti coevi della zona. Ma questi primi risultati – che saranno pubblicati a breve -rappresentano solo l’inizio delle nostre ricerche.
Durante la chiacchierata, Putzolu e Magnini hanno ricordato che l’archeologia spaziale è più che altro una forma mentis. L’utilizzo del Gis (geographic information system) serve a “raggruppare” le informazioni non (solo) per creare eleganti mappe, ma soprattutto per aiutare gli archeologi a integrare i dati che provengono dallo scavo stratigrafico e dai campionamenti e a rispondere ad una serie di quesiti sul sito stesso.
Le ricerche ci aiuteranno a capire, per esempio, perché questo sito sia stato frequentato per un periodo di circa 2mila anni; quale doveva essere la funzione delle singole aree interne; quali i rapporti coi siti coevi; ma anche qual era la reale estensione del sito. Le ricognizioni 2019 hanno rivelato un’estensione di circa tre ettari: ora i dati spaziali dovranno servire ad affinare quelle conoscenze.
L’ultima anticipazione della serata ha riguardato un nuovo progetto che nasce in seno al PrEcLab. Si tratta del laboratorio Gis che Putzolu attiverà a partire da questo autunno, uno spazio di lavoro in cui gli archeologi in formazione potranno ragionare sui dati territoriali dello scavo di Negrar e di altri scavi della Statale ed esercitarsi a porre le giuste domande per ottenere il massimo dalla ricerca.
Anche questa, insomma, è stata una puntata davvero ricca. Se l’avete persa, potete rivederla qui.
Guarda la puntata “Nuovi dati spaziali alle Colombare di Negrar”
Vi ricordiamo che tutte registrazioni del format Le Colombare in diretta sono disponibili sulla Instagram TV del profilo del nostro scavo.