Università degli studi di Milano

2-3 luglio, riprendono le ricerche!

Con i primi di giorni di luglio sono riprese le attività nel sito di Caspoggio. Il team di scavo è guidato da Fiorenza Gulino, attualmente dottoranda dell’università di Pavia e responsabile delle ricerche per UniMi. Del gruppo fanno parte anche Giuseppe Coda (UniMi), responsabile della documentazione topografica e Francesca Fapanni (UniBg), archeozoologa e responsabile dello studio del complesso faunistico del sito per la sua intera estensione cronologica.

Lo scavo si divide in due aree: area 1000 e area 2000: la prima indica il castello medievale che occupa la cima del rilievo; la seconda rappresenta l’area del versante meridionale dove si sono concentrate le evidenze protostoriche. Le nostre ricerche si sono dunque concentrate principalmente sull’area di occupazione protostorica.

Ci siamo concentrati sui livelli d’occupazione protostorici. ©PrEcLab

Il primo giorno il tempo è stato clemente e ci ha permesso di portare a termine tutte le attività preventivate: con l’aiuto, speciale, dei volontari della Protezione Civile di Caspoggio è stato aperto un nuovo settore di scavo in area 2000. Viste le condizioni del terreno e l’ampiezza dell’area, l’attività si è svolta utilizzando un escavatore che ci ha permesso di muoverci in modo deciso, ma sempre con la stessa attenzione.

Oggi abbiamo lavorato contemporaneamente sia nell’area 1000 che 2000: nella prima, all’interno del castello, sono state indagate le fondamenta del palazzo, mentre nell’altra ci siamo mossi individuando tracce di presenza umana su uno strato appena isolato.

Da domani approfondiremo le indagini relative a questo strato.

caspoggio, area 1000
Scavi all’interno del Castello, area 1000. © PrEcLab

12 luglio

Si sta per concludere la campagna di scavo 2024 presso il Castrum di Malenco. E anche quest’anno, la fruttuosa collaborazione con UniBg, sotto la direzione di Federico Zoni, si è dimostrata vincente.

Stratigrafia. © PrEcLab

Quest’ anno abbiamo aperto un’ampia area a est dello scavo 2023, denominata saggio C, che ha restituito una stratigrafia complessa e abbondanza di reperti. Abbiamo infatti individuato livelli interpretabili, in senso lato, come piani d’uso abitativi, ricchi di frammenti ceramici; a questi si affiancano punti di fuoco, anche strutturati, oltre a cosiddette evidenze negative quali buche e cavi.

Nei livelli d’uso abitativi abbiamo trovato numerosi reperti. ©PrEcLab

Mercoledì e giovedì abbiamo avuto in visita il prof. Tecchiati e il prof. Rao (UniBg), con i quali abbiamo condiviso intensi momenti di confronto e riflessione sui livelli scavati durante questa campagna.

Come colpo di coda, prima delle pioggie torrenziali (che per fortuna, pur avendo allagato lo scavo, non hanno compromesso la stratigrafia) abbiamo ritrovato un muro, costituito da due corsi di pietre più o meno squadrate, che sembra delimitare l’area di una struttura abitativa: dovremo aspettare la campagna Caspoggio 2025 per verificarne l’estensione, ma possiamo già dire di essere di fronte alla prima casa malenca della protostoria, in via preliminare datata al XIV – XIII secolo a.C., al passaggio tra Bronzo Medio e Bronzo Recente.

13 luglio 2024

Sabato 13 luglio si è ufficialmente conclusa questa breve, ma vivace campagna di scavo 2024: oggi ci siamo occupati della messa in sicurezza e chiusura dell’area, in modo che sia protetta durante questi mesi di sospensione dei lavori.

Prima di compiere queste procedure, però, abbiamo aperto “le porte” dello scavo ai cittadini che avessero voluto visitare il cantiere e conoscere l’evoluzione delle ricerche. Anche questa volta la risposta del pubblico è stata molto positiva: si sono presentate molte persone sia del territorio che da fuori provincia. Tra i visitatori, contiamo anche i nostri amici della protezione civile, che ci hanno aiutato ad aprire l’area e che hanno voluto vedere i risultati del nostro lavoro. E ancora, è stata importante la presenza del comune di Caspoggio, che ci ha affiancati nella visita a voler ribadire l’interesse ed il supporto dell’amministrazione per il progetto.

Questi momenti sono per noi fonte di energia nuova e ci fanno vivere in modo ancora più forte l’importanza della nostra missione, perché ci permettono di constatare che chi ci è attorno ha voglia di capire ciò che stiamo facendo e, ancora di più, di scoprire il valore del nostro lavoro per il territorio.

Articolo scritto da Giuseppe Coda e Fiorenza Gulino

Post Author: Redazione

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