Università degli studi di Milano

Che rapporto avevano, i nostri antenati preistorici, con il mare? Ne parlerà venerdì 4 settembre il professor Tecchiati durante la conferenza “Il mare nella preistoria. Come ostacolo alla comunicazione tra i popoli o come luogo di incontro?” che si svolgerà a Bolzano, nella Sala polifunzionale Europa, a partire dalle ore 18:00.

Il mare nella preistoria, limite ma anche luogo di migrazioni

A noi moderni potrà sembrare strano, perché siamo abituati a immaginare quelle antiche come civiltà di naviganti. Invece, per buona parte della sua evoluzione fisica, psichica e culturale l’uomo non è stato in grado di prendere il mare, considerato per molto tempo un limite invalicabile.

Tuttavia, in particolari fasi climatiche, quando i mari erano ghiacciati o il loro livello così basso da rendere possibili attraversamenti che non necessitavano di barche, gli uomini preistorici sono stati in grado di superare quell’ostacolo insormontabile e diffondere importanti conoscenze. Le pratiche dell’allevamento e dell’agricoltura si sono diffuse così nel Mediterraneo in età neolitica, tra il 7500 e il 5000 a.C. circa, con spostamenti via mare dalle aree del Levante e dell’Anatolia.

Una vera e propria navigazione si intensificò solo nella protostoria, nelle età del Bronzo e del Ferro, tra il 2200 e il 500 a.C. circa, come dimostra la distribuzione di reperti esotici in ogni parte d’Europa e del Mediterraneo.

Durante la conferenza, il professor Tecchiati racconterà la storia “moderna” narrata dall’archeologia preistorica, presentandoci il mare come veicolo di relazioni (anche non pacifiche) tra popoli diversi e, in definitiva, come potente strumento di unificazione e trasmissione culturale.

Info

L’appuntamento è alla Biblioteca Europa, via del Ronco 11, alle ore 18:00. L’entrata è libera, fino ad esaurimento posti.

Post Author: Redazione

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