Acquisire i rudimenti dell’archeometria e imparare a svolgere analisi scientifiche sui materiali rinvenuti durante gli scavi: questo l’obiettivo della visita di martedì 13 ottobre di alcuni studenti del PrEcLab al Laboratorio Arvedi di Pavia.
La struttura fa capo al Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia ed è una delle due Sedi operative del CISRiC, Centro interdipartimentale di studi e ricerche per la conservazione del patrimonio culturale.
Il Laboratorio Arvedi e la sua Responsabile
Istituito nel 1994, il Laboratorio Arvedi ha come finalità principale quella di promuovere la ricerca nell’ambito dell’analisi e della conservazione di beni di interesse storico, artistico e culturale.
Le analisi archeometriche rappresentano però solo una parte delle attività della struttura. Gli strumenti di microscopia ottica ed elettronica vengono infatti messi a disposizione sia di enti pubblici che di soggetti privati per svolgere analisi di vario tipo.
A seguire gli studenti durante la giornata di avvicinamento alla materia c’era anche Maria Pia Riccardi, Professoressa associata in Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l’ambiente ed i beni culturali che si occupa di archeometria dagli anni ’90.
Responsabile scientifica del laboratorio, Riccardi è anche vicedirettrice del CISRiC e membro della Commissione internazionale UISPP, Archeometria dei manufatti e dei materiali inorganici e loro tecnologie in Preistoria e Protostoria. Inoltre, ha partecipato a diverse collaborazioni scientifiche in ambito internazionale.
Le ricerche del PrEcLab
Gli studenti del PrEcLab (Alfonsina Amato, Matteo Orsi e Lorenzo Catena) si sono dedicati alle analisi della ceramica rinvenuta nel sito di Canàr, in provincia di Rovigo, che sarà oggetto della tesi di specializzazione di Alfonsina Amato. In particolare, l’attenzione si è focalizzata sui minerali (sotto forma di “granuli” e “inclusi”) che fanno parte dell’impasto dell’argilla usata per realizzare gli oggetti. Lo scopo dell’analisi è capire meglio la composizione del materiale ed eventualmente la provenienza dei minerali.
Nelle prossime settimane, ammesso che la situazione sanitaria lo consenta, gli studenti proseguiranno con le osservazioni al microscopio per poi effettuare ulteriori analisi.