Come possiamo condividere la nostra ricerca con i cittadini? Ci poniamo questa domanda ogni giorno. Senza comunicazione, infatti, il nostro lavoro si svuota di significato. Fare ricerca archeologica non comporta infatti solo una responsabilità scientifica, noi ricercatori rivestiamo anche un ruolo sociale.
Sì, è vero, abbiamo il privilegio della scoperta: siamo i soli a poter indagare il terreno e i primi a toccare con mano le testimonianze del passato che riaffiora. Con strumenti e metodi rigorosi, viviamo l’emozione, ma anche la sfida, di poter dare voce a quelle tracce, di per sé mute, e di poter unire i pezzi di un mosaico di dati, sapendo però già che non potremo ritrovarne tutte le tessere.
Per fare in modo che questo nostro lavoro abbia un senso, che ciò che studiamo venga compreso e che porti alla tutela di quello che scopriamo, abbiamo la necessità di raccontare quello che facciamo. Soprattutto perché il passato di cui ci occupiamo è così remoto da essere talvolta percepito come troppo distante dai bisogni e dai valori dell’oggi.
Per colmare questa distanza, e per generare consapevolezza nei confronti del patrimonio culturale, abbiamo bisogno di una comunicazione puntuale e costante sia con la comunità del territorio nel quale andiamo ad operare sia con la comunità estesa, perché il patrimonio culturale è una risorsa collettiva.
Come e perché comunichiamo – Il nostro manifesto
Comunichiamo per informare
Il nostro obiettivo è trasferire conoscenza: sulle azioni di ricerca e tutela, sui risultati e sul più ampio significato del nostro agire.
Coinvolgiamo i cittadini
La nostra operazione non può essere né autoreferenziale né unilaterale: comunichiamo, infatti, anche per attivare partecipazione. Solo partecipando la comunità ha modo di riscoprire che il patrimonio di cui è erede è anche portatore di valori attuali, sentendolo davvero proprio; solo partecipando può contribuire attivamente alla custodia di questa risorsa nella direzione di una gestione e di uno sviluppo sostenibili.
Comunichiamo con tutti
Non escludiamo nessuno. Per questo, ci serviamo di strumenti e linguaggi che sono in uso nella società contemporanea. La partecipazione passa anzitutto attraverso una comunicazione accessibile: abbiamo pertanto anche la responsabilità di saper trasmettere un messaggio chiaro, fedele al contenuto scientifico ma privo di inutili tecnicismi, e di saper rendere limpidi i modi e le finalità che guidano il nostro operato.
Siamo diretti e trasparenti
Crediamo infatti in una comunicazione che sia diretta e trasparente verso i nostri interlocutori, confidando di accrescere la loro fiducia nel nostro lavoro. Quello che desideriamo costruire è un dialogo. Lo facciamo in prima persona quando siamo in presenza sul territorio che ci ospita, ma lo facciamo anche attraverso la rete, per rinnovare il dialogo nel tempo ed estenderlo alla comunità allargata.
Ci occupiamo di didattica e formazione
Come professionisti della ricerca, ma anche della formazione, abbiamo poi un importante compito educativo nei confronti di giovani e giovanissimi. Fare divulgazione archeologica nelle scuole è il primo passo per rendere i ragazzi coscienti del patrimonio culturale presente sul loro territorio ma anche consapevoli del fatto che la lunga storia che gli ha dato origine, fatta di innumerevoli intrecci di genti e culture, è portatrice di valori sui quali fondare la propria identità di cittadini e su cui costruire la società del domani.
La nostra presenza sul territorio negrarese è stata breve, ciò nonostante si è creata l’occasione di svolgere un incontro con gli studenti della scuola secondaria di primo grado locale; un incontro al quale ha preso parte l’intero istituto con il favore del sindaco, della preside, dell’intero corpo docente, nonché nostro, che ha rappresentato un primo passo in questa importante direzione.
Dove comunichiamo
Sul sito
Prima che la campagna di scavo avesse inizio, abbiamo raccontato la storia delle ricerche e chiarito le linee di sviluppo del progetto.
Abbiamo sfruttato lo spazio dedicato alla pubblicazione di notizie per l’aggiornamento continuo: in fase di indagine sul campo abbiamo pubblicato un diario di scavo, raccontando giorno per giorno le attività svolte.
E poi, abbiamo dedicato uno spazio alla rassegna stampa e uno alle tesi di laurea inerenti al sito delle Colombare di Negrar.
Sui social
Per la loro facile raggiungibilità, la loro immediatezza espressiva e la loro capacità interattiva, i social sono canali che favoriscono partecipazione. Per questo utilizziamo Facebook, Instagram e Instagram TV, che in virtù dei loro peculiari modelli comunicativi, permettono di sfruttare un’ampia gamma di linguaggi multimediali in maniera integrata, favorendo una comunicazione agile e allo stesso tempo coinvolgente.