Attualmente, le ricerche al Forcello di Bagnolo San Vito sono di due tipi: si sviluppano sia attraverso la conduzione di campagne di scavo archeologico nell’area centrale dell’abitato etrusco, inclusa nel perimetro del Parco archeologico, sia attraverso l’esecuzione di indagini non invasive nei terreni esterni al Parco e all’area di scavo, come prospezioni geofisiche e analisi paleoambientali.

In particolare…

Lo scavo archeologico mira ad una comprensione più dettagliata dei caratteri delle strutture della fase di V secolo a.C. e ad una correlazione delle sequenze stratigrafiche tra settori diversi. Gli interventi in corso riguardano due differenti situazioni:

  1. Stiamo operando sui contesti della cosiddetta “casa dei Velna”, una struttura residenziale databile al periodo 470-440 a.C. circa. L’obiettivo è quello di completare l’indagine del perimetro sud-occidentale per poter successivamente procedere allo smantellamento delle strutture, in particolare i riporti di preparazione dei piani d’uso.
  2. Stiamo attuando lo smantellamento delle strutture pertinenti alle case della fase F, databile al periodo 510-495 a.C. circa, in particolare i focolari di due case e i piani pavimentali di alcuni dei vani nord-occidentali.

Il programma di prospezioni geofisiche, svolte grazie alla collaborazione con Deutsches Archäologisches Institut – Berlin avviatasi nel 2014, interessa sia le aree interne che quelle esterne all’abitato etrusco e finora ha interessato un settore corrispondente al tracciato del terrapieno nord-occidentale e alle aree sia interne che esterne ad esso.

Tra i nostri obiettivi c’è quello di comprendere meglio sia l’articolazione dello spazio urbano, soprattutto per quanto riguarda le aree che attualmente sono escluse dagli scavi, sia lo spazio extra-urbano, per accertare la presenza di edifici di culto, strutture funerarie o produttive (di tipo agricolo, per esempio).

Un ulteriore goal potrebbe essere l’individuazione di scali fluviali, considerato che, grazie allo studio paleo-ambientale condotto in collaborazione con i palinologi del C.N.R. e i geologi dell’Università di Modena, è stato recentemente accertato, tramite carotaggi off-site, che il lato orientale dell’abitato del Forcello era lambito da un bacino lacustre che si estendeva per circa 5 km tra Bagnolo San Vito e Pietole Virgilio.

Credits e ringraziamenti

Le ricerche si svolgono in concessione ministeriale al Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano con fondi di Ateneo e di Regione Lombardia; responsabile scientifico è la dottoressa Marta Rapi.
Si ringraziano per la collaborazione:
SABAP CR-LO-MN,
Comune di Bagnolo S. Vito, Proloco di Bagnolo S. Vito e Parco Archeologico del Forcello, attualmente gestito da SAP Società archeologica srl.
Si ringraziano inoltre per il supporto logistico dato al programma di prospezioni la signora M.C. Messetti e Soc. Agr. Cecchin/Messetti, N. Ravenotti, L. Guerra e il dottor U. Riccò.

Studi e collaborazioni

● Analisi paleo-ambientali e paleobotaniche – supervisione: dott. Cesare Ravazzi, dott.ssa Renata Perego presso CNR-Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali di Milano.
● Analisi antracologiche – dott. Lorenzo Castellano (New York University).
● Studio archeozoologico – dott.ssa Angela Trentacoste (University of Oxford), professor Umberto Tecchiati (Università degli Studi di Milano).
● Prospezioni geomagnetiche – dott. Rainer Komp (Deutsches Archäologisches Institut,
Berlin)
● Studio dei contesti e dei materiali archeologici – supervisione professoressa Marta Rapi, professor Raffaele Carlo de Marinis