Lo studio delle industrie litiche è di primaria importanza quando si tratta di preistoria. La pietra è il primo materiale che si è conservato nel tempo di cui i nostri predecessori si sono serviti per la propria sussistenza. I modi in cui viene sfruttata sono direttamente collegati all’evoluzione cognitiva del genere Homo. Per tutta la storia dell’umanità anatomicamente moderna la selce è il materiale più sfruttato in Europa e in Italia settentrionale, affiancata da altri materiali scheggiabili, come per esempio il quarzo.
Litica, le ricerche del PrEcLab a Colombare di Villa
Nelle nostre ricerche, la selce ricopre un ruolo di rilievo. Nel sito di Colombare di Villa, Negrar di Valpolicella (VR), che indaghiamo dal 2019, è il materiale più rappresentato in tutte le sue cronologie. E non stupisce: Colombare si trova sui monti Lessini, un’area selcifera di grande importanza per l’Italia settentrionale. Sfruttata sin dal Paleolitico, l’ottima selce lessinica assume un’importanza ancora maggiore nel Neolitico, quando viene esportata ad ampio raggio, anche a nord delle Alpi.

Approccio allo studio
Alle Colombare, lo studio di questo materiale avviene secondo l’approccio tecno-tipologico: si indagano gli aspetti della catena operativa per chiarire le modalità di selezione e sfruttamento della selce, le scelte economiche operate dagli abitanti del sito, il ruolo dello stesso durante tutto il periodo di frequentazione (tra V e II millennio a.C.),
Il progetto coinvolge alcuni lavori di tesi e studiosi che collaborano con il laboratorio.
Lo studio della selce, oltre le Colombare

Responsabile di quest’area di studio per il PrEcLab è il dottor Luca Perolfi, che si occupa sin dalla sua tesi triennale delle industrie litiche neolitiche, e segue questi aspetti negli scavi del laboratorio (Grotte di Aisone, Colombare).
Per il sito delle Grotte di Aisone è in corso lo studio dell’industria litica degli scavi storici conservati presso i Musei Civici di Cuneo, mentre per Colombare svolge un lavoro sui manufatti di tecnica campignana, affrontati dal punto di vista tipologico, tecnologico e funzionale, con la collaborazione del professor Niccolò Mazzucco (UNIPI).
Inoltre, Perolfi si occupa dello studio dell’industria in selce e quarzo del sito della Maddalena di Chiomonte (TO), collaborando con i Musei Reali di Torino e la SABAP TO, ed è attivo in vari progetti che coinvolgono lo studio dei materiali scheggiabili nel Neolitico e nella Protostoria dell’Italia settentrionale. Collabora con l’Università di Ferrara nella Summer School dedicata alle industrie litiche preistoriche, tenendo una lezione sulle industrie litiche neolitiche e calcolitiche.