Venerdì 12 giugno il Museo Civico Archeologico “G. Rambotti” di Desenzano del Garda ha riaperto i battenti dopo il lungo periodo di chiusura dovuto al lockdown. Nei mesi di chiusura, infatti, l’ente non si è fermato e ha continuato a lavorare per offrire ai suoi visitatori nuovi percorsi espositivi. È stata aperta una nuova sezione che illustra le novità dagli scavi UNIMI presso il sito Unesco di Lavagnone e, nella sala dell’aratro, è stato ricostruito un ambiente multimediale interattivo che porta il visitatore direttamente nel mondo delle palafitte.
Museo Rambotti: la nuova sezione
In mattinata l’assessore alla Cultura Francesca Cerini ha inaugurato il nuovo allestimento, realizzato grazie ad un progetto finanziato da Regione Lombardia e presentato da un partenariato costituito dal Museo civico Rambotti, dal Museo della Valle Sabbia, dal Museo di Manderba e del Dipartimento di Beni culturali e ambientali di UNIMI, titolare delle ricerche presso il Lavagnone.
All’inaugurazione sono intervenuti Claudia Mangani, conservatrice del museo Rambotti, Cristina Longhi, funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, Marco Baioni, direttore e conservatore del Museo della Valle Sabbia, e Brunella Portulano, conservatrice del Museo Civico di Manerba del Garda.
Era presente per l’occasione anche la nostra professoressa Marta Rapi, direttrice della missione archeologica Unimi presso il sito del Lavagnone, che ha potuto sperimentare direttamente le novità della sala immersiva. Nell’intervista rilasciata a “Garda Notizie”, la professoressa sottolinea l’importanza dell’opera di comunicazione e valorizzazione del museo Rambotti, che “permette l’apertura delle nostre ricerche alla cittadinanza e a un pubblico più vasto anziché rimanere nella sede più ristretta della comunità scientifica”.
Al nuovo allestimento ha collaborato anche il neodottore di PrEcLab Marco Musci, che è stato invitato a illustrare i risultati della sua tesi su materiali dagli scavi Unimi (Bronzo Medio I ca. 1600-1480 a.C.) per la sezione a rotazione “Novità dagli scavi”. Marco ha selezionato i reperti da esporre in una vetrina e ha curato il pannello e una breve guida a disposizione dei visitatori.
Nel pomeriggio il museo ha riaperto ufficialmente le porte al pubblico, che, dopo tre mesi, può finalmente tornare a apprezzare dal vivo i numerosi reperti che raccontano di un mondo antico e ancora tutto da scoprire.
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