Cosa vogliono gli elettori pentastellati? Spesa, tasse o debito?

In un recente lavoro abbiamo sostenuto che le posizioni degli elettori del Movimento Cinque Stelle in materia di politica economica sono moderate. Riportiamo i risultati di un ulteriore studio basato su un esperimento condotto nel novembre 2017. Gli elettori più propensi a votare per il Movimento Cinque Stelle hanno priorità caratterizzanti in termini di spesa pubblica ma denotano anche una spiccata sensibilità all’abbattimento del carico fiscale e non ignorano la necessità di ridurre il debito pubblico.

In un recente lavoro abbiamo sostenuto che le posizioni degli elettori del Movimento Cinque Stelle in materia di politica economica sono moderate. Se devono scegliere fra un aumento delle tasse e dei servizi sociali, una diminuzione o il mantenimento degli stessi livelli di spesa e tassazione, preferiscono quest’ultima opzione. Inoltre, in una inversione di tendenza degli orientamenti fra le elezioni politiche del 2013 e quelle europee del 2014, penalizzano di più l’aumento della spesa e delle tasse che la loro diminuzione.

Questi sono i risultati di una ricerca del giugno 2014. Nel novembre 2017, abbiamo condotto un simile esperimento.  Ai 3011 partecipanti è stato chiesto di scegliere tra programmi economici che prevedevano la modifica di varie destinazioni  di spesa pubblica (lotta alla povertà, sanità, disoccupazione, sostegno alla famiglia, pensioni), del livello generale di tassazione (da meno sette a più sette percento) e di debito pubblico.

I due grafici sottostanti illustrano i programmi economici ideali dei partecipanti allo studio, suddivisi per il partito per il quale hanno dichiarato una forte propensione a votare (cliccate sull’immagine per ingrandire). I punti senza la linea orizzontale (detta intervallo di confidenza) indicano la direzione o misura più apprezzata tra le varie destinazioni di spesa e livelli di tassazione e debito. I punti con le linee orizzontali indicano invece l’entità con la quale gli altri orientamenti vengono penalizzati.

Ad esempio, gli elettori del Movimento Cinque Stelle preferiscono un aumento della spesa per la lotta alla povertà, piuttosto che una sua riduzione o il mantenimento dello stesso livello. Se la linea orizzontale interseca la linea verticale tratteggiata, i partecipanti sono indifferenti. Gli elettori pentastellati preferiscono ad esempio una diminuzione delle tasse, ma sono indifferenti se tale riduzione è del tre o sette percento.

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I grafici ci permettono di fare le seguenti considerazioni.

L’effetto have-your-cake-and-eat-it-too

Tutti i partecipanti, indipendentemente dal loro orientamento politico, preferiscono idealmente una diminuzione del carico fiscale, la riduzione del debito pubblico ed il mantenimento o l’aumento dei livelli di spesa (in nessun caso la riduzione di una destinazione di spesa è l’opzione preferita). Questo, in effetti, è un mondo ideale, ma non vuol dire che gli italiani ignorino i vincoli di finanza pubblica. Hanno a cuore gli obiettivi di spesa pubblica, vorrebbero pagare meno tasse e sanno che la riduzione del debito è opportuna.

I pentastellati e la spesa pubblica

La lotta alla povertà è una chiara priorità per gli elettori pentastellati, ma lo è anche per gli altri – con minore intensità tuttavia siccome in molti casi le differenze rispetto al mantenere la spesa invariata o diminuirla non sono significative.

I pentastellati appaiono anche più favorevoli all’aumento dei sussidi di disoccupazione, ma questi non emergono come una priorità (neanche per gli elettori di sinistra). In questo caso, le differenze più ampie sembrano essere con gli elettori della Lega e di Forza Italia, che si oppongo chiaramente ad un aumento.

I pentastellati sono anche più chiaramente a favore di un aumento delle pensioni – un orientamento che li accomuna con gli elettori di destra, che tuttavia rimangono più cauti.

Infine, l’aumento per la spesa sanitaria accomuna tutti gli italiani (un briciolo meno la sinistra), anche i più restii elettori di destra. Lo stesso si può dire per la spesa in sostegno alla famiglia, ma per nessuno questa politica è una priorità (sigh).

I pentastellati e le tasse

In termini di tassazione, gli elettori del Movimento Cinque Stelle sono piuttosto simili agli elettori della Lega e di Forza Italia. Abbattere il carico fiscale del tre o sette percento sono opzioni preferite degli elettori di entrambi i tre partiti.

Gli unici che chiaramente si distinguono sono gli elettori del Partito Democratico, siccome sono disposti a mantenere invariato il carico fiscale.

I pentastellati e il debito pubblico

Per quasi tutti, inclusi i pentastellati, sarebbe opportuno ridurre o mantenere invariato il debito. Gli elettori di Forza Italia curiosamente sembrano indifferenti tra un aumento e una riduzione. Forse ciò denota una minore importanza data al debito, ma è un elemento che necessita un’indagine più sistematica.

 

In conclusione, gli elettori del Movimento Cinque Stelle hanno priorità caratterizzanti in termini di spesa pubblica ma denotano anche una spiccata sensibilità all’abbattimento del carico fiscale. Non ignorano inoltre la necessità di ridurre il debito pubblico.