Grande interesse da parte degli studenti e una probabile pubblicazione ad uso didattico per la Milan University Press: il laboratorio didattico di Schedatura e analisi dei materiali archeologici: dallo scavo all’edizione per l’anno accademico 2019-2020, tenuto da Stefano Viola, collaboratore dell’insegnamento di preistoria, è stato davvero un successo.
Alle lezioni, che si sono svolte ogni mercoledì dal 16 ottobre sino all’11 dicembre 2019 presso il Laboratorio di Preistoria, Protostoria ed Ecologia preistorica di via Noto 6, hanno fatto domanda di partecipazione circa 30 studenti dei corsi di laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e magistrale in Archeologia. Di questi, i frequentanti verbalizzati sono stati 14, 9 gli uditori accettati. Tutti hanno dimostrato grande interesse ed entusiasmo.
Schedatura e analisi dei materiali archeologici: come si è svolto il laboratorio
Tema delle lezioni sono stati i differenti metodi e le tecniche impiegate nello studio di una specifica classe di reperti archeologici, ovvero gli elementi di ornamento. I casi studio presentati hanno riguardato elementi in pietra (lignite/giaietto, steatite, calcite), ambra e materia dura animale (conchiglia) provenienti da alcuni contesti della tarda Preistoria (Neolitico-Bronzo Antico) dell’Italia settentrionale, in particolare alpina, europei ma anche extraeuropei, provenienti dall’area vicino orientale.
L’obiettivo didattico principale è stato quello di fornire i concetti generali e alcuni approfondimenti mirati (che riguardano la cronologia, i tipi di materia prima e sue analisi specifiche, le tipologie particolari di oggetti, ecc..) inerenti alla parure preistorica, utili a prendere dimestichezza con lo studio di questa classe di reperti che può fornire numerose informazioni agli archeologi.
Ogni singola lezione è stata suddivisa in due parti: una teorica ed una pratica.
Per quanto riguarda la parte teorica, il corso si è focalizzato su diversi campi d’indagine: definizione; riconoscimento dei supporti; metodi di registrazione; metodi di osservazione (ad es. osservazione ad alto e a basso ingrandimento); sistemi di analisi.
Durante ogni lezione, poi, si è svolta anche una parte pratica con esempi di riconoscimento delle materie prime, di catalogazione e di studio tecno-funzionale basato su ampio referenziale di confronto etno-archeologico e sperimentale. Grande attenzione è stata riservata a quella che viene definita “strategia analogica sperimentale”, una strategia che si avvale dei risultati dell’archeologia sperimentale per creare una cornice metodologica di riferimento (e di confronto) per l’analisi degli elementi di ornamento in pietra e di alcuni strumenti utilizzati in antico.
Seminari, escursioni, valutazione “esperienziale” dei reperti
Alcuni seminari ed escursioni hanno permesso agli studenti di comprendere meglio ed approfondire alcuni approcci analitici. Nell’ordine, si sono svolti il seminario sull’archeologia sperimentale (venerdì 15 novembre con Dino Delcaro e Giorgio Gaj del Centro Archeologia Sperimentale Torino) e sull’etnoarcheologia (mercoledì 20 novembre, con Giulio Calegari del Civico Museo di Storia Naturale di Milano) e un escursione al laboratorio SEM (giovedì 21 novembre presso il dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio”, con Stefani Crespi).
Infine, per valutare l’impatto del corso nel percorso formativo degli studenti iscritti sono stati previsti alcuni momenti di “valutazione esperienziale”. In un primo momento gli studenti hanno compilato apposite schede descrittive di reperti etnografici (ceramici e litici). Le stesse schede sono poi state riprese e ricompilante verso la fine del corso. Obiettivo: far apprezzare agli studenti in che modo siano stati recepiti i concetti discussi durante le lezioni e come la pratica possa aver modificato il loro punto di vista, in una sorta di autovalutazione.
Si tratta di un aspetto molto rilevante, poiché trattandosi di un laboratorio di nuove metodologie analitiche, è sembrato molto stimolante far emergere le differenze che nascono in modo spontaneo quando si passa da una visione di gusto più tipologico ad una visione che prende maggiormente in considerazione le istanze tecno-funzionali. Infine, l’ultimo giorno, è stato parzialmente dedicato alle presentazioni individuali di alcuni studenti su temi che hanno maggiormente stimolato il loro interesse.
Will the Schedatura didactic laboratory and analysis of archaeological materials at the University of Milan be published for didactic use?
Regard Telkom University
At the moment, it won’t.