27 settembre
La nostra prima campagna di scavo alle Colombare di Negrar di Valpolicella finisce oggi: abbiamo terminato di imbustare i reperti, che sono pronti per essere trasportati al laboratorio di via Noto; abbiamo richiuso i saggi con la terra smossa durante lo scavo, facendo attenzione a sistemare dei teli sul fondo, per poter riprendere le ricerche con meno fatica l’anno prossimo; abbiamo brindato alla nostra, con molte risate e qualche lacrima di commozione. Sì, perché in archeologia, quel che conta non è solo la dimensione legata alla ricerca scientifica (che resta fondamentale), ma anche quella umana, legata alla vita di comunità. La nostra esperienza sui monti Lessini è stata indimenticabile. E per questo non vediamo l’ora della campagna 2020!
26 settembre
Questa mattina abbiamo incontrato i ragazzi della scuola media di Negrar, a cui abbiamo raccontato il nostro lavoro e le nostre ricerche nei luoghi in cui sono cresciuti. Il contatto col pubblico – e soprattutto con un pubblico così giovane – per noi archeologi è fondamentale: non dobbiamo mai dimenticare infatti che uno degli obiettivi principali dei nostri studi è valorizzare il territorio, rafforzando la comunità.
Hanno condotto l’incontro il professor Tecchiati, Paola Salzani e Chiara Reggio.
25 settembre
Parola d’ordine: portare a termine la documentazione! La campagna di scavo di quest’anno alle Colombare di Negrar di Valpolicella sta infatti per volgere al termine e urge presentare i primi risultati ottenuti in Soprintendenza. Ecco perché anche oggi, mentre alcuni di noi hanno proseguito il lavoro in cantiere, una squadra ha continuato a lavare e a catalogare i reperti che dovranno essere portati poi nel nostro laboratorio.
Documentazione, però, significa anche disegno: spesso, infatti, per comprendere bene una stratigrafia, non basta una fotografia! E quindi oggi ci siamo armati di bindella e metro a stecca, di matita e blocco di carta millimetrata e con tanta buona volontà abbiamo documentato il nostro “saggio 2”.
21 settembre
Quando si scava, bisogna necessariamente tenere d’occhio anche la situazione meteo. Dato che per la prossima settimana è prevista pioggia, abbiamo deciso di lavorare anche durante la giornata di sabato, allargando l’area di scavo di “saggio 4” e ultimando la ricognizione nel bosco. Ad aiutarci è intervenuto, da Bolzano, anche Lukas Zangerle, esperto nell’utilizzo del metal detector (strumento importante per segnalare eventuali piccoli reperti metallici).
La giornata di lavoro è terminata un po’ più tardi del solito, verso le 19:00, ora del tramonto sulle Colombare di Negrar e sullo splendido paesaggio della Valpolicella.
20 settembre
Il venerdì è stato davvero intenso: non solo abbiamo continuato a lavorare nelle quattro aree di scavo aperte, ma abbiamo provato a completare la ricognizione di superficie. Camminando nella fitta boscaglia, tra pungitopi e rovi, alcuni di noi hanno dunque esercitato la vista alla ricerca di frammenti di selce o di ceramica, dimostrando un talento da veri “segugi”. I punti di maggiore concentrazione sono stati segnalati con dei picchetti, in modo che sia poi possibile segnarli in pianta. L’obiettivo è avere un’idea precisa della distribuzione dei reperti su tutto il sito, per capire in quali aree continuare lo scavo durante la prossima campagna.
Non tutti però eravamo sul campo: alcuni di noi sono rimasti nella sede della Protezione civile a lavare e a catalogare i reperti già raccolti nei saggi in cui stiamo scavando. È bene infatti che il lavoro di documentazione proceda in contemporanea con le attività di scavo.
18 settembre
Non sempre il meteo è amico degli archeologi. A volte è infatti necessario interrompere lo scavo a causa del maltempo e “ripiegare” su altre attività. Eppure, anche nelle giornate di pioggia, è possibile sfruttare al meglio ogni attimo. Durante la mattinata di oggi, per esempio, il professor Tecchiati ha colto l’occasione per riunire i laureandi e discutere delle loro tesi, ascoltando idee e proposte sui vari progetti di ricerca e rispondendo a dubbi e domande.
Nel pomeriggio, invece, abbiamo deciso di visitare il Museo di Storia Naturale di Verona per vedere la sala dedicata ai reperti preistorici del territorio e osservare in particolare i primi materiali rinvenuti da Francesco Zorzi nel sito delle Colombare di Negrar. Ci hanno accompagnato nella visita Massimo Saracino e Nicoletta Martinelli della sezione di Preistoria del museo.
16 settembre
Il nostro scavo è al suo “giro di boa”: mentre molti studenti hanno ormai concluso la loro esperienza lo scorso venerdì, altri hanno dato oggi il via al secondo turno di due settimane della campagna a Colombare di Negrar.
In questo lunedì dalla temperatura ancora piacevole, oltre ad aver riaperto tutti i saggi del cantiere, abbiamo deciso di effettuare una survey, una ricognizione, con l’obiettivo di perlustrare l’area attorno allo scavo in cerca di evidenze archeologiche.
13 settembre
La mattinata di oggi è stata importante per il nostro progetto di ricerca. A Verona, nella sala Gazzola della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, si è infatti svolta la conferenza stampa di presentazione dell’accordo di collaborazione con l’Università degli studi di Milano per lo studio, la promozione culturale e la valorizzazione del sito preistorico di Colombare di Negrar.
Hanno partecipato Roberto Grison, Sindaco del comune di Negrar di Valpolicella, il soprintendente Fabrizio Magani, Paola Salzani, funzionaria archeologa della Soprintendenza e il professor Umberto Tecchiati.
12 settembre
Tra gli obiettivi principali della campagna di scavo 2019 ci sono il rilievo topografico professionale e il telerilevamento del sito, a scopo di ricerca ma anche e soprattutto di tutela. Ad aiutarci in questo importantissimo compito è intervenuto Luigi Magnini, assegnista dell’Università di Padova coinvolto nel team scientifico dello scavo: con lui, oggi, abbiamo svolto attività di ricognizione aerea con l’aiuto di un drone.
3 settembre
Spesso, i terreni su cui si svolgono le ricerche archeologiche appartengono a privati e non è quindi possibile condurre uno scavo senza una specifica autorizzazione. Per questo l’incontro del professor Tecchiati e di Paola Salzani con la famiglia Ceschi, proprietaria di un’area di nostro interesse per la ricerca che stiamo conducendo, è stato fondamentale per ottenere formale autorizzazione a procedere con gli scavi. L’orto, che si trova ad alcune decine di metri a est del sito conosciuto attraverso gli scavi Zorzi, ha già riservato delle sorprese, restituendo diversi reperti in selce.
2 settembre
Siamo partiti! Oggi è ufficialmente iniziato lo sfalcio del pianoro alle falde meridionali del rilievo su cui sorge il sito preistorico delle Colombare di Negrar di Valpolicella. Abbiamo liberato dai rovi l’area pianeggiante anche grazie a Flavio Ceschi, un vicino che abita poco a ovest del sito e che ci ha aiutato in maniera disinteressata e gratuita. Lui e la figlia Alessia sono stati preziosissimi per dare il giusto avvio allo scavo.
Nel pomeriggio, poi, appuntamento al Municipio di Negrar di Valpolicella: qui abbiamo incontrato il Sindaco, Roberto Grison, e la Giunta della città dei Lessini, che hanno facilitato in ogni modo l’organizzazione delle ricerche nel sito di Colombare. È stato grazie al loro amichevole impegno che l’equipe di scavo ha ottenuto il permesso di alloggiare nella sede della Protezione Civile di Mazzano. Durante l’incontro, il professor Tecchiati ha inoltre ricevuto in omaggio da Mario Piccinini, Amministratore Delegato dell’Ospedale Don Calabria di Negrar, i buoni pasto per accedere alla mensa del nosocomio.
A tutti loro va il nostro più cordiale ringraziamento!
Domenica 1 settembre
La campagna di scavo alle Colombare di Negrar di Valpolicella, che vedrà impegnati alcuni membri del laboratorio per tutto il mese di settembre, inizierà domani: in attesa della partenza, il professor Tecchiati ha accompagnato gli studenti a visitare l’area archeologica.