Il progetto Mungilux viene presentato alla VII Conferenza Safety, Health and Welfare in Agriculture and in Agro-food Systems (SHWA)

Si è appena concluso il convegno Safety, Health and Welfare in Agriculture and in Agro-food Systems. (SHWA) tenutosi a Ragusa tra il 6 e il 9 settembre 2023, dove tra le molte interessanti presentazioni, anche il progetto MUNGILUX ha avuto il suo spazio!

Scarica qui la presentazione del Prof Tangorra

MUNGILUX AI BLOCCHI DI PARTENZA… PRONTI, PARTENZA E VIA!

Nelle ultime settimane sono cominciate le prime rilevazioni per il GO PEI MUNGILUX. I responsabili del progetto si sono recati nelle due aziende partner per valutare le condizioni di illuminazione nelle sale di mungitura. Una domanda sorge spontanea: come si valuta l’illuminazione? Per iniziare è stata fatta una planimetria della sala di mungitura e sono state prese le misure dell’impianto, delle corsie, delle poste e delle finestre. Le finestre in sala sono essenziali per garantire una buona illuminazione nella fossa del mungitore, soprattutto in estate quando gli orari della mungitura (5:00 e 17:00) rientrano nelle ore luminose della giornata. Il materiale delle finestre, inoltre, garantisce che vi passi più o meno luce; allo stesso modo la presenza di fessurazioni che possano garantire un ingresso diretto della luce, oltre ad una adeguata areazione della sala di mungitura. Durante le uscite sono stati calcolati, con nuove tecnologie specifiche, i coefficienti di riflessione delle varie superfici presenti in sala, ovvero quanta luce riflette una superficie sottoposta ad irradiazione solare od artificiale. Ogni materiale ha un coefficiente di riflessione diverso, ovviamente un metallo o un pavimento bianco hanno un coefficiente di riflessione maggiore rispetto ad una parete verde scuro od una porta nera. La valutazione dei coefficienti di riflessione è essenziale per calcolare il ‘’potere’’ riflettente della sala di mungitura, cioè quanto la sala è in grado di trasmettere la luce che entra dall’esterno o che viene emanata da lampadine o da impianti al neon. Un altro parametro essenziale per valutare ‘’l’efficienza luminosa’’ è il posizionamento delle fonti di luce artificiale, la loro potenza e la loro dimensione. In queste prime uscite è stato possibile valutare l’efficienza del posizionamento delle luci, ovvero la loro collocazione e di conseguenza la loro efficienza nell’illuminare la sala. Una luce artificiale ben collocata è quella che è in grado di illuminare la mammella e i capezzoli per valutarne il grado di pulizia, la presenza di lesioni o il grado di cheratinizzazione dell’apice. Per avere maggiori dettagli sugli sviluppi del progetto e capire quale è il sistema di illuminazione più efficiente, vi consigliamo di aspettare i prossimi sviluppi del GO PEI MUNGILUX.

PROGETTO MUNGILUX

Da oggi il sito clevermilk ospiterà, in una sezione dedicata, tutte le informazioni su una nuovo progetto: il progetto MUNGILUX

Uso efficiente dell’illuminazione artificiale e sfruttamento intensivo della luce naturale nelle sale di mungitura

Scuola, stalla e tecnologia: un gran successo!

Si è svolto lo scorso venerdì, 16 dicembre, un laboratorio del progetto clevermilk presso la Società Agricola Cossa fratelli e cugini, a Buccinasco (MI) a cui hanno partecipato alcuni studenti all’ultimo anno dell‘Istituto Agrario Castiglioni di Limbiate. Gli studenti hanno partecipato attivamente all’incontro sul progetto attraverso stand e attività pratiche in stalla riguardo il monitoraggio delle bovine e dell’uso di strumenti tecnologici.

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La PLF può contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale della produzione di latte? – Un video per saperne di più

Ecco spiegato in 2 minuti come l’uso della tecnologia in stalla può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra della produzione di latte.

Nel video vengono raccontati i principali risultati del progetto Clevermilk.

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N. 07 – novembre 2022 Riproduzione, zoppie e impatto ambientale

Grazie all’applicazione di strumenti tecnologici negli allevamenti, è oggi possibile monitorare in continuo ambiente, animali e produttività aziendale. Si sviluppa così la zootecnia di precisione, studiata, nel progetto Clevermilk, come possibile supporto nella riduzione delle emissioni di gas climalteranti della produzione di latte.

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Quali strumenti per ridurre l’impatto ambientale delle stalle da latte? – Un video per saperne di più

Il settore zootecnico delle bovine da latte, come molti altri settori, ha un peso sull’impatto ambientale; ma, in che modo si può lavorare per ridurlo? Ecco spiegato in pochi minuti quali strumenti e tecnologie possono aiutare l’allevatore a gestire in modo più green la propria mandria.

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N. 06 – luglio 2022 Sanità della mammella e impatto ambientale

Grazie all’applicazione di strumenti tecnologici negli allevamenti, è oggi possibile monitorare in continuo ambiente, animali e produttività aziendale. Si sviluppa così la zootecnia di precisione, studiata, nel progetto Clevermilk, come possibile supporto nella riduzione delle emissioni di gas climalteranti della produzione di latte.

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N. 05 – maggio 2022 Il monitoraggio della mungitura per ridurre l’impatto ambientale del latte

Grazie all’applicazione di strumenti tecnologici negli allevamenti, è oggi possibile monitorare in continuo ambiente, animali e produttività aziendale. Si sviluppa così la zootecnia di precisione, studiata nel progetto Clevermilk, come supporto per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti della produzione di latte.

N. 04 – gennaio 2022 La tecnologia nelle aziende da latte italiane

La diffusione della tecnologia nelle aziende non è così omogenea (ISTAT, 2021) ed è ancora un aspetto da indagare: quali sono gli ambiti gestionali che, secondo gli allevatori, più necessitano di un supporto tecnologico? Quali sono i limiti e i vantaggi di un investimento nella tecnologia?

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N. 03 – settembre 2021 Il ruolo dell’allevatore: quali scelte gestionali consentono la produzione di un latte più sostenibile – parte II

La produzione di latte, come tutte le attività umane, si sa, ha un certo effetto sull’ambiente. In questo terzo depliant, il progetto Clevermilk si propone di illustrare in breve alcuni tra gli aspetti gestionali a cui prestare maggiormente attenzione per la produzione di un latte più sostenibile.

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N. 02_giugno 2021 Il ruolo dell’allevatore: quali scelte gestionali consentono la produzione di un latte più sostenibile

La produzione di latte, come tutte le attività umane, si sa, ha un certo effetto sull’ambiente. In questo secondo depliant, il progetto Clevermilk si propone di illustrare in breve alcuni tra gli aspetti gestionali a cui prestare maggiormente attenzione per la produzione di un latte più sostenibile.

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N. 01_marzo 2021 L’informazione prima di tutto: l’impatto ambientale della produzione di latte spiegato dal progetto CLEVERMILK

La produzione di latte, come tutte le attività umane, si sa, ha un certo effetto sull’ambiente. Il progetto Clevermilk si propone di spiegare in breve l’impatto di questa produzione e il metodo con cui vengono calcolate solitamente le emissioni.

Si stima che, solo in Italia, le emissioni annue di gas serra siano pari a circa 428 milioni di tonnellate e che il settore zootecnico sia responsabile del 5,6% di queste emissioni (Ispra, 2018). Più della metà di queste deriva dagli allevamenti di bovini, e, in particolare, il settore delle bovine da latte, responsabile del 37% della CO2 eq. emessa complessivamente dal settore zootecnico, costituisce l’allevamento più impattante sul cambiamento climatico. Risulta, infatti, che per ogni chilogrammo di latte prodotto, vengano emessi da un minimo di 0,96 a un massimo di 2,32 kg di CO2 eq., per una media di circa 1,37 kg di CO2 eq./kg latte (Gislon et al., 2020).

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