ALLE VACCHE IN ASCIUTTA PIACE IL BUIO

Tra i vari elementi che possono essere presi in considerazione per una gestione ottimale del periodo dell’asciutta nella vacca da latte vi è il fotoperiodo. Il controllo delle ore di luce durante la giornata può dare importanti aumenti di produzione nella lattazione successiva.

Miller et al. 2000 in uno studio condotto presso l’Università del Maryland, afferma che la manipolazione del fotoperiodo durante il periodo dell’asciutta potrebbe essere una tecnica gestionale utile per aumentare la produzione di latte nella successiva lattazione, in particolare il passaggio da un fotoperiodo breve durante la fase di asciutta ad un fotoperiodo lungo dopo il parto. Durante questo studio le vacche di razza Holstein, alla messa in asciutta 60 giorni prima della data prevista per il parto, sono state suddivise casualmente in due gruppi. Le vacche del primo gruppo sono state sottoposte a fotoperiodo lungo (LDPP, 16h di luce e 8h di buio), quelle del secondo gruppo invece a fotoperiodo breve (SDPP, 8h di luce e 16h di buio). Al parto sono stati misurati peso, altezza e lunghezza del vitello e le vacche sono state riportate con il resto della mandria, esposte quindi ad un fotoperiodo naturale intermedio tra i due considerati nella prova. Inoltre, dopo il parto si è proceduto con la misura della produzione di latte e della sua composizione per 16 settimane.

Dai risultati ottenuti si osserva che il trattamento non ha influenzato la crescita del vitello e la composizione del latte. È risultata invece rilevante la variazione di produzione di latte tra i due gruppi. La produzione media nella lattazione successiva è stata superiore di 3,2 kg/d nelle vacche SDPP (38,1 kg/d) rispetto a quelle LDPP (34,9 kg/d), così come la produzione di latte corretto per l’energia. Da tale studio quindi è stato possibile affermare che il passaggio da un fotoperiodo breve durante la fase di asciutta ad un fotoperiodo più lungo dopo il parto, può essere un importante metodo per permettere di aumentare la produzione di latte nella successiva lattazione.

I motivi di tale aumento di produzione, in seguito all’esposizione ad un fotoperiodo breve durante la fase di asciutta, sembrano essere legati agli effetti che il trattamento ha sui processi in atto a livello della ghiandola mammaria durante questo periodo. La manipolazione del fotoperiodo durante il periodo dell’asciutta provoca un effetto sulla crescita mammaria tra 3 e 6 settimane prima del parto. Le vacche esposte a fotoperiodo corto subiscono un più estensivo rimodellamento della ghiandola mammaria e del rinnovo cellulare, che può tradursi nell’aumento della produzione lattea nella successiva lattazione (Wall et al. 2005).

Un altro studio invece ha valutato se l’esposizione ad un fotoperiodo breve durante la fase di asciutta generi effetti rilevanti anche riducendo la durata del trattamento a 42 giorni. Anche in questo caso sono stati formati due gruppi, uno con vacche esposte a fotoperiodo breve (SDPP, 8h di luce e 16h di buio) e l’altro a fotoperiodo lungo (LDPP, 16h di luce e 8h di buio), ma la messa in asciutta è stata effettuata 42 giorni prima della data prevista per il parto. Durante il periodo di asciutta le vacche sono state alimentate con una razione con concentrazione energetica simile a quella del periodo di lattazione. Dopo il parto, le vacche sono state riportate con il resto della mandria ed esposte a fotoperiodo naturale. Nei primi 120 giorni di lattazione è stata misurata la produzione di latte.

Dai dati raccolti risulta che la produzione di latte dopo 120 giorni dal parto è superiore per le vacche del gruppo SDPP (38,5 kg/d) rispetto a quelle del gruppo LDPP (35 kg/d). Tali risultati suggeriscono che ridurre la durata del periodo di asciutta e somministrare un’unica dieta non influenza negativamente la capacità delle vacche di rispondere alla manipolazione del fotoperiodo e sostiene il concetto per cui un periodo di asciutta breve semplifichi la gestione alimentare delle vacche in asciutta (Velasco et al. 2008).

Per concludere è possibile quindi affermare che la gestione del fotoperiodo influenza la produzione nella lattazione successiva, in particolare, esporre le vacche in asciutta ad un fotoperiodo breve permette di aumentare la produzione lattea successiva sia con durata tradizionale di 60 giorni che ridotta a 42 giorni.

Bibliografia:

-Miller et al. 2000. Effects of photoperiodic manipulation during the dry period of dairy cows. Journal of Dairy Science Vol. 83 No 5

-Wall et al. 2005.  Exposure to short day photoperiod during the dry period enhances mammary growth in dairy cows. Journal of Dairy Science Vol. 88 No. 6

-Velasco et al. 2008. Short-day photoperiod increases milk yield in cows with a reduced dry period length. Journal of Dairy Science Vol. 91 No. 9