Quando applicare l’asciutta selettiva: non solo la conta delle cellule somatiche

In numerosi Paesi dell’Europa settentrionale e dell’America del Nord sono stati condotti, negli ultimi vent’anni, studi per valutare quali parametri fossero adatti a stabilire l’idoneità delle bovine all’asciutta senza utilizzo di antibiotici. Nella quasi totalità delle sperimentazioni sono state utilizzate differenti concentrazioni di cellule somatiche totali del latte, ovvero quali animali non presentassero sintomi clinici o subclinici di mastite e non richiedessero la somministrazione dell’antibiotico. Negli ultimi anni sono state condotte ricerche che utilizzano anche parametri differenti, tra i quali spicca uno studio del 2020 pubblicato da alcuni ricercatori (Kabera et al.) della Faculty of Veterinary Medicine of the Université de Montréal (Québec, Canada), che ha utilizzato la carica batterica totale del latte dei singoli quarti delle bovine e la presenza di eventuali patogeni agenti della mastite (Corynebacterium bovis, Staphylococcus aureus, Streptococcus  agalactiae) come fattori per stabilire quali bovine trattare, e non, con antibiotico.

Lo studio è stato condotto in nove aziende di bovine da latte canadesi ed i requisiti essenziali sono stati:

  • conta di cellule somatiche totali inferiore alle 250.000 cellule/ml a livello di tank di raccolta del latte;
  • bovine non trattate con antibiotico e senza mastite in atto nei 14 giorni precedenti l’asciutta;
  • possibilità di accedere ai controlli funzionali mensili di tutte le bovine dell’azienda.

Le bovine sono state divise in modo randomizzato in quattro gruppi di trattamento: due di asciutta convenzionale (blanket dry cow therapy, BDCT) con trattamento antibiotico a tappeto e due di asciutta selettiva (selective dry cow therapy, SDCT). I protocolli utilizzati nei quattro gruppi sono stati:

1. trattamento antibiotico su tutti i quarti;

2. trattamento antibiotico + sigillante su tutti i capezzoli;

3. quarti infetti trattati con antibiotico e capezzoli sani trattati con sigillante;

4. quarti infetti trattati con antibiotico + sigillante e capezzoli sani trattati con il sigillante.

Lo studio, come si può notare, ha considerato le condizioni dei singoli quarti: è stato ritenuto malato il quarto il cui latte, prelevato sterilmente, presentava una carica batterica aerobica totale superiore alle 50 UFC/ml dopo una incubazione di 24 h a 35 °C o conteneva microrganismi agenti di mastite.

Per valutare l’efficacia del protocollo di asciutta selettiva sono state calcolate le probabilità di contrarre una mastite nei primi 120 giorni dopo il parto, associate alla conta delle cellule somatiche medie e alla produzione lattea giornaliera delle bovine dei quattro gruppi.

Sono state selezionate complessivamente 569 bovine, per un totale di 2.251 quarti, divisi equamente nei quattro gruppi di trattamento. Le condizioni di salute degli animali, prima del trattamento, sono risultate essere le medesime in tutti i gruppi, avendo una egual media di cellule somatiche totali e una identica percentuale di mastiti in atto.

Allo stesso modo dalle osservazioni condotte e dall’analisi dei campioni, prelevati nei primi 120 giorni dopo il parto, non sono state riscontrate differenze significative di salute tra le bovine. Infatti, nessun gruppo di trattamento ha presentato differenti percentuali di bovine con mastite (P=0,74), medie delle cellule somatiche dissimili (P=0,74) o diverse produzioni di latte nel primo post-parto (P=0,35) rispetto agli altri. Questo è estremamente importante, poiché sottolinea come le bovine, trattate e non, siano state ritrovate nelle medesime condizioni sanitarie durante il periodo di asciutta e in quello successivo. Questo ha evidenziato che le bovine non trattate con antibiotico non ne hanno risentito e pertanto il protocollo di asciutta selettiva è risultato efficace.

Circa 646 dei 1114 quarti, appartenenti ai gruppi di SDCT, non sono stati trattati con prodotti antibiotici, ma esclusivamente con sigillanti capezzolari, rappresentando una diminuzione del 58% dell’utilizzo di antibiotico. Inoltre, utilizzando un modello lineare, è stato stimato un decremento eventuale e possibile del 48,3% nei gruppi di bovine appartenenti alla BDCT.

Da ciò si può dedurre che la carica batterica totale del latte può risultare efficace nei protocolli di asciutta selettiva esattamente come le concentrazioni di cellule somatiche. Dallo studio si evidenzia anche la possibilità di trattare esclusivamente il quarto malato, senza utilizzare l’antibiotico sulla totalità della mammella, riducendone ulteriormente l’uso.

BIBLIOGRAFIA:

  • Kabera F., Dufour S., Keefe G., Cameron M., Roy J. P. (2020), Evaluation of quarter-based selective dry cow therapy using Petrifilm on-farm milk culture: A randomized controlled trial, Journal of Diary Science, 103, 7276–7287