ASCIUTTA: COME GESTIRLA AL MEGLIO?

L’asciutta è un periodo del ciclo produttivo di una vacca molto delicato che porta con sé numerosi cambiamenti dal punto di vista anatomico, fisiologico e ormonale, pertanto deve essere gestito al meglio per evitare che l’animale possa andare incontro a problematiche che ne compromettano la salute e la produttività nella lattazione successiva.  Un gruppo di ricercatori e tecnici australiani ha prodotto una checklist, pubblicata su Dairy Australia, per il controllo degli animali nel periodo di transizione.

Il periodo di transizione è stato suddiviso in 3 sottoperiodi, ognuno dei quali presenta aspetti peculiari per quel che riguarda la gestione dell’animale, dell’alimentazione e delle infrastrutture:

  • Dalla seconda metà della lattazione fino a 3-4 settimane prima del parto: le vacche devono essere asciugate almeno 6 settimane prima della data prevista del parto (meglio ancora 8 settimane prima), è importante effettuare una diagnosi tempestiva di gravidanza per determinare la data di messa in asciutta; durante l’ultima fase di lattazione è importante valutare lo stato corporeo dell’animale per evitare che questo ingrassi o dimagrisca eccessivamente, è possibile considerare eventualmente un’alimentazione separata, più ricca in concentrati, per le vacche troppo magre. In generale, è definito come obbiettivo quello di fornire 100-120 MJ ME vacca/giorno. Per quel che riguarda la gestione del rischio di mastite alla messa in asciutta possono essere effettuati trattamenti specifici, incluso l’utilizzo di prodotti sigillanti nei capezzoli, qualora il veterinario lo ritenga necessario; nelle manze viene utilizzato sigillante nelle 3 settimane precedenti il parto solo se negli anni precedenti il tasso di mastite nel primo mese di lattazione è risultato superiore al 5%. Secondo il Dairy Australia è infine molto importante che ogni membro dell’azienda abbia chiaro il suo ruolo per poterlo svolgere al meglio per questo, se necessario, vengono consigliate attività di formazione interna.
  • Le ultime 3-4 settimane prima del parto: in questa fase le manze gravide devono essere unite alle vacche e viene loro fornita una razione di transizione; è importante controllare che le manze riescano ad adattarsi alla presenza di bovine più anziane e siano in grado di nutrirsi con una dose sufficiente di razione. Per la razione possono essere utilizzati tutti i foraggi, è importante però effettuare l’analisi della composizione chimica per bilanciarne la dose in modo corretto; la razione deve fornire circa 100-120 MJ ME vacca/giorno e il DCAD deve essere inferiore a 80. L’alimento deve essere fornito ogni giorno a intervalli regolari, lasciando all’animale il giusto tempo per potersi nutrire (generalmente 8 ore), l’accesso al pascolo è consentito ma solo in misura di 2 kg s.s./giorno. L’accesso all’acqua deve essere costante, questa deve essere fresca, pulita e con un pH prossimo alla neutralità. Il box deve essere pulito, asciutto e il letame rimosso di frequente per diminuire il rischio di mastite. È molto importante che gli addetti alla gestione controllino costantemente le vacche partorienti e siano in grado di intervenire in caso di problemi.
  • Il parto e le prime settimane di lattazione: le vacche devono essere mantenute separate dal resto della mandria, per poterle controllare più facilmente, se possibile fino a 4 settimane dopo il parto; giornalmente è necessario effettuare un controllo generale riguardante la presenza di alimento in mangiatoia, la composizione del latte, lo stato fisico dell’animale, il livello di ruminazione, la presenza di zoppie e di tutti quegli aspetti fondamentali a definire lo stato di benessere generale dell’animale. In questa fase le bovine devono essere alimentate con foraggi di ottima qualità che abbiano un adeguato livello di NDF e di fibra fisicamente efficace, in generale possiamo definire come obbiettivo quello di fornire circa 160 MJ ME vacca/giorno; inoltre, è importante verificare che nei primi 5-7 giorni dopo il parto il livello di ingestione dell’animale aumenti progressivamente, utilizzando eventualmente sistemi di alimentazione singola per poter effettuare più facilmente la valutazione. Per quel che riguarda la stabulazione è importante che circa 4-5 giorni prima del parto gli animali vengano spostati in box adibiti al parto, riparati dal vento e dalla pioggia, con lettiera pulita e asciutta. Infine, è molto importante che il personale, oltre al costante monitoraggio, annoti tutti gli eventi e i trattamenti effettuati sulla vacca in modo tale da poterne ricostruire la “storia” anche in seguito.

Riferimento bibliografico: Dairy Australia (2014). Checklist for transition cow managment.